There’s a Totally Wrong App For That

In merito al problema hardware di ricezione dell’iPhone 4 che non esiste e che avrà presto una soluzione, alcuni chiarimenti.

1) Il segnale GSM di AT&T è scarso; Apple ha tentato di non deprimere i suoi clienti aumentando artificiosamente il livello di segnale visualizzato sovrapponendo un algoritmo politico a quello tecnico di visualizzazione di segnale, che tralaltro parrebbe essere una funzione di rete nel protocollo GSM.

2) Calabrò permettendo la rete cellulare (così come quella elettrica) europea è molto migliore di quella statunitense. Non così le tariffe; ma quelle non hanno nulla di tecnico.

3) Quand’anche Apple aggiornasse il software dell’iPhone per non mentire sulle tacche di segnale, resterebbe il problema hardware della ricezione; a proposito di questo… There’s An App For That.

Tacchete

Siccome il problema di iPhone 4 non esiste, Apple annuncia una soluzione.
Confortante.
Il problema è che il telefono non prende, ma l’indicatore di segnale ti ci fa credere.
Sicché tu pensi che in certi momenti il segnale crolli, mentre già era da parecchio che non prendeva.
Con un aggiornamento del software, metteranno le tacche a posto.
Immagino sostituiscano l’indicatore di segnale con un’immagine con scritto “nessun servizio”.

Così gli apologhi diranno: fantastico, telefona anche senza segnale!

(Left) In your pocket

Apple per via del suo papa (e no, l’accento non ci va) risponde alle lamentele in merito alla mancanza di segnale per gli iPhone 4 impugnati con la sinistra che è un difetto di tutti i telefoni e che basta impugnarlo in un altro modo.

Due cose in merito.

1) per la prima volta da quando esiste iPhone hanno presentato insieme al telefono delle cover in silicone, che non sono proprio cover, ma bordi, che chiamano Bumpers, che… che strano.

2) Cambiare mano, come dice Rodolfo Laganà, potrebbe essere un’idea.

Suckurity through obscurity

Pare che l’iPhone 4 se toccato nelle sue parti metalliche perda segnale.

Cazzi di chi lo ha già comprato a scatola chiusa?
Già, ma possibile che finora Apple non lo sapesse?

Possibile sì, perché i prototipi che giravano nei bar dovevano essere ovviamente camuffati in modo da non essere svelati prima della presentazione.
E quindi i prototipi non erano mai usati nelle normali condizioni d’uso.

Il che mi pare un paradigma perfetto dell’idiozia del design svincolato dall’utente, che per motivi di masturbazione collettiva (da parte di chi produce che conta sull’effetto sorpresa e da parte di chi compra che preferisce un prodotto ritardante che lo tenga a cazzo dritto per mesi) non può andare d’accordo con quanto sostiene Jobs come un mantra:

Noi vogliamo solo fare i migliori prodotti per i nostri clienti

Chiamatelo User Centered Design, chiamatelo partecipazione, me è inevitabile che il miglior prodotto per i clienti all’insaputa dei clienti viene male.
E viene male anche se usi versioni precedenti come unità di test a pagamento, ovvero se hai un buon metodo di raccolta dei feedback sulle versioni già vendute. Perché poi cambi una vitarella, quella fa contatto e il pregresso te lo stoppi.

Esattamente come le macchine che appena le dai ad un tassinaro si smontano. Esattamente come i siti web che quando li pubblichi fanno cacare. È la legge fondamentale del commercio: tu non sei i tuoi clienti; per il fatto che fabbrichi una cosa sei un utente diverso.

Forse è un problema di qualche esemplare, ma paiono parecchi.
O forse è un problema di progettazione che non poteva venire fuori finché l’oggetto non è finito nelle sua normali condizioni d’uso. Ecco perché tra tutti gli altri problemi della malata industria del III millennio ce n’è uno che i manager non capiscono e si chiama piattaforma aziendale. Tutti con Windows, tutti con il Mac, tutti con Linux, tutti in Fiat, tutti in rosso, tutti calvi, tutti YesMen.

Più facile ed economico da gestire. Prima.
E badate, Apple non vive di prodotti, vive di immagine.
Il mondo è pieno di ottimi prodotti che non caca nessuno; alcuni erano grandi prodotti per nulla visibili, altri grandi prodotti molto visibili.

Questo dovrebbe insegnare che progettare un qualcosa che finisce in un contesto diverso da quello in cui nasce non permette di nascondere i prototipi nell’ovulo anale come in Papillon di Henri Charrière dopo averli segretamente testati.

Se non altro perché non è detto che i clienti se li metteranno al culo.

Lark’s Mirrors in Apple

Io potrei essere sotto NDA, ma i forum di Apple sono colmi di utenti incazzati che dicono da mesi che iPhone controlla la posta da solo in background senza che nessuno glielo chieda esplicitamente.

E’ un bug.
Apple fino a ieri non è stata in grado di porvi rimedio, e nemmeno di indicare in workaround.

Ma da ieri si chiama multitasking ed è una feature di iPhone OS 4.0.

Non sarà per tutti, perché tra le caratteristiche del nuovo OS c’è iAd ovvero la pubblicità infilata un po’ dappertutto; siccome buona parte di questa è multimediale e quindi richiede potenza di calcolo, coloro che la vogliono (!) dovranno ricomprare l’iPhone.
Tutti quelli attuali, infatti, avranno un supporto delle nuove caratteristiche che va da zero (iPhone) a “pretty much everything” (iPhone 3GS).

Quindi per avere tutte le suddette feature, insieme ad altre 100 tra cui (cito testualmente – eventuali errori di battitura sono da addebitarsi al riso isterico) l'”home wallpaper”, bisognerà preventivare altri 600USD in media.

Ma ieri Apple non ha annunciato hardware.
E vorrei vedere, ha l’iPad in vendita da una settimana…

Il Grande Cuggino

Massimo MANTELLINI pubblica alcune riflessioni sulle conseguenze dell’introduzione di iPad da parte di Apple.
La tesi è che questo prodotto potrebbe essere un vero cavallo di Troia per la libertà dell’utente.
Potrebbe, ma non sarebbe una novità.

E non è chiaro per quale utente.
Perché l’utente che conosco io sono io, e qualcuno che non sono io.

Io non comprerò l’iPad, perché non saprei proprio che farmene.
Ma conosco gente che su XP™ ha ancora oggi lo sfondo col campo di grano, su Vista™ la tenda di camera da pranzo giallo-verde e ovviamente adesso con Windows™ 7 l’uccellino e i fiorellini attorno al logo di.

E, badate, quelli che avevano trovato XP™ sulla macchina oggi hanno XP™, quelli che ci hanno trovato Vista™ oggi ce l’hanno ancora; quindi non è che quelli che hanno Windows™ 7 sono persone che hanno aggiornato; hanno solo preso la macchina da meno tempo.

E non hanno mai fatto un aggiornamento, perché messi in guardia (da noi) che ogni tendina che chiede una conferma è un virus malvagio, dicono sempre No, per principio.

Questi forse avranno scelto il computer, fisicamente, ma non sanno nemmeno di essere utenti Microsoft™. Forse hanno già sentito Windows™ da qualche parte, ma lungi da loro averlo scelto e sapere quale versione hanno.

Sono persone poco libere, che non sarebbero in grado non di migrare i propri dati verso altri sistemi, ma nemmeno di andarli a cercare sul disco; se gli sparisce l’icona Documenti dal Desktop sono persi. E ti telefonano.
Sono deficienti?
No, sono ignoranti.
Di informatica, s’intende; perché di altre cose potrebbero anche essere dei luminari.
La loro libertà in ambito informatico è seriamente compromessa dalla loro ignoranza.

Per chi magari dell’informatica ha fatto un mestiere, e magari ha maturato nel tempo quella bella faccia da cazzo dell’informatico che sa, verso quelli che chiama sagacemente utonti, questi tipi di limitazioni sono palesi e incredibili. Ma per gli altri non esistono.

Quando andate dal dentista con un dente completamente roso dalla carie, vie siete mai sentiti dare delle teste di minchia?
No?! Strano, perché per lui è evidente che una carie di terza classe trascurata faccia quella fine.

Ma non capisco: perché le stesse critiche non vengano mosse alla televisione.

Forse qualcuno di voi autoproduce i suoi programmi televisivi?
Decide i palinsesti?
E’ libero o meno di sintonizzare i canali nella sequenza che preferisce e sopratutto sa come farlo?

Oppure qualcuno è obbligato a comprare l’iPad e quindi non può fuggirne l’abbraccio mortale?

E l’asset management di Amazon che cancella titoli dai Kindle a suo arbitrio, cosa avrebbe di tanto diverso? Che essendo il Kindle meno fico dell’iPad è meno pericoloso in termini di diffusione?
Allora Zune™, il cui Store ha chiuso garantendo però agli utenti ben sedici mesi (ancora) della loro musica? E poi?!

D’altro canto è abbastanza inutile chiedere alle persone non interessate alla tecnologia di abbracciare movimenti contro o pro a priori: costoro non possono usare formati sconosciuti e periferiche liberissime ma che sembrano disegnate da sadici solo in nome di una battaglia che non è la loro.

Se i prodotti Apple sono fatti meglio verso quel target di mercato, la gente li comprerà di più.

Se a noi non piacciono o non servono (è il mio caso, almeno aprioristicamente, perché come tutti quelli che ne parlano non l’ho mai visto e men che mai l’ho avuto in mano) non li compriamo; ma non per evitare il grande fratello.

Perché si dà il caso che tra questi che si sentono un po’ strettini a non poter disporre pienamente di un coso come l’iPad, ce ne sono alcuni che poi mettono le loro foto su Picasa™, mandano la posta con GMail™, raccontano i cazzetti loro su Blogger™, condividono i propri documenti su Google™ Docs™, conversano su Google™ Buzz™, cercano ostelli su Google™ Maps™, lasciando a Google™ il compito di radiografarci, leggere la nostra posta, associare al nostro profilo di consumatori il fatto che preferiamo mostrarci in mutande davanti allo specchio del cesso con delle trecce posticce, che abbiamo del tempo libero ad una certa ora del giorno perché aggiorniamo il blog o usiamo Buzz™ e che andremo in vacanza alla locanda Sirk a Brugge da 7 a 21 agosto prossimi.
Volando Easyjet™, collegamento sponsorizzato™.
Per non dire del fatto che ultimamente abbiamo cercato con insistenza un rimedio per le emorroidi, mentre avevamo aperto il solito tab con la posta di Gmail™ su Chrome™.

E quanti altri cazzo di affari loro vogliono condividere con Google™ per farsi profilare meglio?
Cosa manca a questi per essere dei criceti che stanno affannosamente correndo nella ruota cercando di raggiungere il fondo dipinto su una parete della gabbietta?

E perché, visto che siamo dei tecnici e ci pasciamo di informatica, non snobbare le tante gratuità in cambio di cazzi nostri che la rete offre e non installare un proprio mailserver a casa, registrare un dominio e gestirlo con DynDNS™, installare un’istanza di WordPress™ presso di noi e usare due o tre prodottini di Free Software per condividere le nostre foto ed i nostri documenti direttamente, il tutto senza intermediari?

18 mesi e 20 giorni

Your Apple Time Capsule has died. You are now faced with the difficult, but important, need to mourn.

To show that you were not alone in this process, we opened the Apple Time Capsule Memorial Register on October 10, 2009.

Back when the Register was opened, Apple refused to replace Time Capsules that were out of warranty for people who did not have AppleCare on any of their computers. Fortunately, Apple changed their policy halfway November 2009 and offered replacements for pretty much everyone who called them.

La SuperCapsula muore prematuramente.

Polimorfisno

Da Object-Oriented Programming with Objective-C © Apple Inc. del 2008-11-19.

Overloading: The terms “polymorphism” and “argument overloading” refer basically to the same thing, but from slightly different points of view. Polymorphism takes a pluralistic point of view and notes that several classes can each have a method with the same name. Argument overloading takes the point of the view of the method name and notes that it can have different effects depending on the arguments passed to it. Operator overloading is similar. It refers to the ability to turn operators of the language (such as == and + in C) into methods that can be assigned particular meanings for particular kinds of objects. Objective-C implements polymorphism of method names, but not argument or operator overloading.

Forse sono troppo legato a Java, e il fatto che adesso sia in mano a Oracle mi fa cercare delle alternative anche di nicchia in maniera irrazionale, ma se questo è il polimorfismo dell’Objective-C…

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