HTC Wildfire A3333 e Mac (#8233262856* Vol. 2)

Vi racconto un po’ di cose su questo oggetto e del suo rapporto col Mac.
Non lo faccio tutto insieme, ma un po’ per volta. Se siete interessati mettete questo post tra i preferiti e tornate spesso, o create un’alert sullo stesso.
L’oggetto sostituisce un Nokia 6600.

Specifiche

http://www.htc.com/it/product/wildfire/overview.html

L’ho preso ad un centro commerciale; bianco e non bronzo (le uniche due colorazioni attualmente disponibili “ufficialmente” in Italia). Online si trova a meno, ma con le spese di spedizione non vale la pena.

Dove l’ho preso c’è un’offerta sulle schede USIM di 3 che si chiama “Scànsate” ovvero te ne danno gratis due con tutte le opzioni attive (compresa Super Internet) gratis per 30gg (poi 5 euro/3 GB/mese) ed un profilo tariffario a scelta. Ne ho presa una.
Non l’ho caricata. Non ho un soldo di traffico voce, ma il traffico dati è attivo e funziona. A me quello serve, al momento…

Sincronizzazione

Per poterlo usare con il Mac è ovviamente (ed ahimé) necessario The Missing Sync for Android

Per i vecchi clienti (io avevo quello per Palm – 8233262856 anche a loro) c’è un crossgrade a 29,95 USD, circa 20 euro chiavi in mano e IVA inclusa.

Il primo problema è che è necessario un client sul telefono, che dovrebbe essere scaricato dall’AM – Android Market – dal telefono stesso.

Peccato che sull’AM non ve ne sia traccia. Forse in solo in Italia, fose fuori dagli USA.
Comunque, visto che Apple è molto invasiva nelle sue cose, per entrare nell’AM bisogna avere un account Google.
Se si vogliono le previsioni del tempo sotto l’orologione Solari di Udine in Home, bisogna attivare la localizzazione (e no, impostare una città a mano non vale, eh…), attivando la quale, si viene avvertiti, Google registrerà i dati relativi indipendentemente dal fatto che servano o meno alle applicazioni o che queste siano in esecuzione.
In pratica è l’opzione “seguimi e fatti i cazzi miei” di Google.

Apple è cattiva con il suo AppStore. Poi magari scopriremo che Google… ma no, quelli Son Mica Evil™.
Comunque disattivarla non sembra abbia effetto; anzi sembra, ma le previsioni meteo continuano a riportare il posto dove si è correntemente in aggiunta a quelle impostate a mano.

Procedo all’installazione manuale dal sito di Mark/Space sempre col telefono, ma stavolta dal browser.

Per ora l’impressione è di un oggetto un po’ macchinoso a tratti primitivo, ma piuttosto amichevole.
Fa molto Palm Treo 680, a tratti 650.

Screenshot

Avrei voluto riportare le schermate, ma giusto per darvi un’idea di cosa significhi sui due sistemi:

Per il momento direi Ma Anche No™.

Confronti

Non pensavo di anticipare le conclusioni, ma siccome me lo chiedono posso riportare le prime impressioni.
Come ho scritto qui sopra, “fa molto Palm Treo 680, a tratti 650”.

Il raffronto con i Palm (Handspring) della vecchia generazione, ovvero i Treo con Palm OS (anzi Powered by Access – ma questa è un’altra storia) è quello più sensato.
Cos’ha di più di un Treo questo HTC? Una sola cosa notevolissima: il fatto che non gli serva lo stylus e bastino le dita.
Per il resto è il miglior Treo 650 che abbia mai avuto. Un 680, insomma.

Permettetemi una nota: che peccato che il Pre (ed il Pre2) non siano mai arrivati in Italia.

La home della Palm in italiano il 1 novembre 2010

A parte un minimo di personalizzazione da produttore a produttore (ed in questo HTC è capofila), e non è nemmeno detto che sia un bene, Android è chiaramente un Linux.

Nello specifico non vuole essere un complimento.
Perché ci si riscontra esattamente la stessa mancanza di coerenza e di uniformità tipica dei desktop Linux. Non solo, ma esattamente come per i desktop, il casino viene scambiato per abbondanza: solo del calendario, ad esempio, ce ne sono tre applicazioni e due widget, di cui uno con tre layout. Risultato uno solo (e vai a capire quale per tentativi ed errori) attinge dai dati di sistema e viene quindi sincronizzato, gli altri rimanendo desolatamente vuoti. Tra questi ovviamente, quello HTC, bello ed inutile.

Da questo punto di vista il confronto con l’iPhone 3G (non oso immaginare nemmeno con gli altri) è impietoso.

La coerenza dell’interfaccia, la logicità dei comandi espliciti e dei movimenti del MultiTouch sull’HTC e credo su Android in genere è un lontano ricordo. Spesso ci si trova in situazioni in cui non si sa che fare. A peggiorare il tutto i cinque tasti “fisici” che hanno comportamenti diversi in base alle circostanze, e mai intuitivi, a parte forse il tasto Home e quello Back/ESC. Ma se il primo può avere un senso ed ha una coerenza interna, il secondo ce l’ha solamente perché da certe situazioni non se ne esce altrimenti. Il che significa HCI – Human Computer Interface – mal pensata.

Facciamo un esempio.

In presenza di un campo di testo normalmente ci si aspetta la tastiera virtuale.
E normalmente questa appare.
Ma a volte il layout è il QWERTY minuscolo, a volte è il QWERTY maiuscolo, a volte è quella affogata nel tastierino numerico e quindi si deve digitare il testo fingendo di usare il T9. Quest’ultimo caso è quello della ricerca in rubrica partendo dal telefono (!). Allucinante.

In tutti i casi suddetti, inoltre, la tastiera resta davanti.

Se si è cercato un contatto, ad esempio, e se ne è ricevuta una lista di occorrenze, come si passa alla lista nascondendo la tastiera in primo piano?! Si clicca sul pezzetto di lista lasciato visibile dalla tastiera?
No, perché in questo modo si seleziona il contatto sul quale si clicca; e questo se da un lato nasconde la tastiera, dall’altro se per ventura costui/ei ha un solo numero di telefono, parte direttamente la chiamata.
No, per togliersi dalle palle la tastiera in questi casi, serve Back/ESC.

Incomprensibile il tasto con “trackpad ottico” incorporato, che serve solo e confondere quando lo si schiaccia inavvertitamente cercando di fare altro con il Wildfire.

Positività

C’è una cosa di cui sono davvero positivamente impressionato: il fatto che per rifiutare una chiamata si riattacchi il telefono mettendolo su un piano a faccia in giù. Ecco, questo è un esempio di HCI davvero ben pensata.

Un’altra cosa ben pensata è il feedback fisico dei tasti virtuali di sistema (Home, Menu, Back/ESC, Cerca), usando l’eccentrico della vibrazione; questa funzione in Impostazioni -> Toni e display viene detta Feedback aptico. Un po’ pomposo per una vibrazioncina, ma non spiacevole. Anzi.

Mettiamo poi che in qualche modo siate riusciti ad ottenere una lista ordinata di elementi (ad esempio la rubrica, ordinata per nome di battesimo e non per cognome); sull’iOS da sempre si può fare lo scorrimento veloce sulle letterine fisse sulla destra dello schermo.
Un modo imbecille di farlo su Android è che mandando su o giù la lista col dito compare per qualche istante un ascensore sulla destra; se siete abbastanza lesti da prenderlo al volo (!), potete usarlo per lo scorrimento veloce. Sennò, allenatevi.
Un modo meno imbecille è usare due dita affiancate per scorrere la lista, che la fa saltare da un gruppo ad un altro, ad esempio dai nomi con la A a quelli con la B, ecc. Ovvero lo stesso sistema di iOS, ma fatto bene.

Curiosità

Sull’HTC A3333, non so se per un limite del prodotto o del sistema Android stesso si possono avere 7 schermate in tutto di cui una, la quarta è la Home. Le altre sono tre a sinistra e tre a destra. Sul manuale c’è scritto che “dovrebbero bastare”, e considerato che sull’iPhone ne ho ben due e nemmeno piene, direi di sì. Ma sull’A3333 si possono mettere i Widget, che su iOS non ci sono, e questi in genere prendono metà o una intera schermata; riempirle tutte e sette, allora, non è difficile.

La curiosità è che se mettete uno sfondo più largo che alto (e ovviamente lo schermo è esattamente il contrario), lo sfondo scorre assieme alle schermate. Se immaginate uno sfondo con su scritti i numeri da 1 a 7, nella schermata più a sinistra avrete per sfondo l’1 con un pezzetto di 2 e su quella più a destra il 7 con un pezzetto di 6 alla sua sinistra. Sembra una vaccata, ma è un modo di aumentare la percezione dello spazio virtuale in cui sono divise le schermate, sempre che ve ne accorgiate…

Un curiosità aggiuntiva è dovuta al fatto che il telefono esegue il SO Android.
Bella scoperta, direte.
Android è un linux.
Bella scoperta.
HTC non fornisce nessun software per sincronizzare il telefono con nessuna distribuzione linux. Girando un po’ in rete non mi pare che ci siano soluzioni. Un dispositivo basato su linux che non funziona con linux?!
Certo, perché Data Is On The CLoud™, ovvero vogliamo sapere tutti tutti i cazzi tuoi.
Da questo punto di vista MissingSync è una bella salvata, sempre che il telefono poi non invii a Google la rubrica a mia insaputa.

Vuoi disinstallarla?!
Dal manuale HTC, pagina 270:

Disinstallare un’applicazione
È possibile disinstallare un’applicazione scaricata e installata da Android Market.
1. Dalla schermata Home, toccare > Market > Download.
2. Toccare l’applicazione da disinstallare, quindi toccare Disinstalla.
3. Quando richiesto, toccare OK per rimuovere l’applicazioni sul telefono.
4. Scegliere il motivo per cui si desidera rimuovere l’applicazione, quindi toccare OK.

Oggi hanno cambiato l’aspetto dell’Android Market, ed ora per metà è coperto da una valva verdepisello con alcune applicazioni visualizzate in stile coverflow. Nella stessa schermata, quindi ci sono ben tre paradigmi diversi per (dis)orientarsi nello store.

Meteo
Possibile che ci sia Monza e non Pisa?!

Aggiornamento ad Android 2.2 Froyo

Trovate in questo post i dettagli dell’aggiornamento.

R 20101221 1742

Autore: eDue

Bieco illuminista

11 pensieri riguardo “HTC Wildfire A3333 e Mac (#8233262856* Vol. 2)”

  1. Apple non è migliore o peggiore di altre aziende. Semplicemente, persegue il suo scopo: fare profitti. Se questi passano attraverso la soddisfazione dell’utente, secondo me è un fatto incidentale. La tendenza a controllare, ridurre o almeno indirizzare quello che l’utente può fare con il suo dispositivo non è, purtroppo, prerogativa di Apple ma di ogni azienda abbastanza grande da riuscire a imporsi sul mercato. A volte ho la sensazione che quello che acquisto non sia realmente mio ma solo dato in licenza. Manca solo un’EULA in stile Microsoft.

  2. Certo che, con queste prime impressioni, pensare di sostituire due campioni di ergonomia (ognuno nel proprio settore) come il Palm TX e il Nokia E51, con il Wildfire sembra un po’ avventato. “Fa molto Palm Treo” prometteva di piu’, mentre il poter “metter giu'” come in un telefono a filo non mi sembra tutto ‘sto gran che. O le prime impressioni cambiano drasticamente o dovro’ aspettare ancora un po’. 🙂

  3. Lo uso poco, anche perché non è il mio telefono principale. La sensazione è che duri poco, ovvero usandolo si vede scendere il livello della batteria. La sensazione è che la parte wireless consumi molto.

    Siccome lo uso poco, mi pare che la batteria duri anche meno.

    Ora, visto che questo telefono ha delle caratteristiche scarse (ad esempio la qualità dello schermo che ne rende praticamente inutile l’uso come terminale di navigazione web) e costa relativamente tanto, allora forse sarebbe il caso di pensare ad un LG Optimus One che ha delle caratteristiche hardware molto migliori e costa meno.

    Forse a giorni dovrei poterne provare uno.

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