Legge di More

Gli impianti di navigazione montati sulle auto sono delle vere schifezze a costi da vergognarsi a pronunciarli: interfacce in rosso e nero, con caratteri presi dai terminali IBM 3270 e di pari risoluzione.
Usabilità pessima, attraverso tasti e manopoloni più o meno nascosti che si tirano, si pigiano, e ricordano il modo di scrivere il nome nei record del flipper.

Li vieterei: oggetti nati con la funzione di aiutare chi guida che finiscono per assorbirne l’attenzione distraendolo dalla strada.
Gente che si ammazza perché usa degli impianti di serie della macchina.

Se finalmente i costruttori la smettessero di farcire le macchine di cazzate, brutture e immondizia, potrebbero semplicemente lasciare un BUCO sulla plancia nel quale alloggiare lo smartphone del cliente, che potrebbe benissimo fare da interfaccia a tutto il resto, con questi vantaggi:

1) sfruttare l’imprinting di un oggetto che si sa già utilizzare, senza bisogno di rimpararlo
2) hanno già dentro tutto quanto serve (GPS, GPS-A, telefono, radio, musica, internet, ecc.)
3) Quando la tecnologia matura (seguendo la Legge di Moore) cambio il BUCO ed ho tutto quel che mi serve, compresa l’interfaccia con bus CAN e quindi la possibilità di integrarsi con l’elettronica di bordo, sostituendo peso e componentistica.
4) puoi limitarne l’uso a determinate condizioni dinamiche (ad esempio non scrivi sullo schermo se non sei fermo).

Invece c’è ancora qualcuno che nel 2012 ti mette come accessorio gli inserti cromati attorno ai vetri.

Qualcuno dirà che non tutti gli smartphone possono essere connessi, alcuni per limiti tecnici ed altri per limiti politici.
E sticazzi?!

Autore: eDue

Bieco illuminista

5 pensieri riguardo “Legge di More”

  1. “C’è ancora qualcuno che nel 2012 ti mette come accessorio gli inserti cromati attorno ai vetri.” Come la Fiesta 2010. 1500 Euro in più per ottenere cerchi in lega (le cui prime versioni avevano tassi di rottura elevato e per questo hanno dovuto cambiarne il disegno), qualche stupidata interna e le famigerate cromature sui finestrini. Disgustorama!

  2. BMW mi chiama e mi dice tutta entusiasta:” Abbiamo il nuovo aggiornamento per il navigatore installato sulla sua vettura”.
    Io per tutta risposta mi entusiasmo più di loro, visto che va di moda in Lombardia mettere rotonde nuove ogni 5 minuti, e chiedo quando posso passare per l’aggiornamento.
    Convenevoli vari per telefono poi mi sorge un dubbio e pongo la domanda:” Ma è gratuito vero?”
    La signorina, molto garbata a dire il vero, mi risponde” Guardi perché lei è un nostro affezionato cliente le facciamo una promozione che non può rifiutare…. 258 euro!”
    Rimango 10 secondi senza dire nulla dopodiché scoppio in una fragorosa risata, non ho smesso di ridere finché la garbata signorina non ha chiuso la comunicazione (credo anche un po’ imbarazzata).

    258 euro per fare l’aggiornamento???? Cazzo con 258 euro mi compro un netbook con chiavetta, uno telefono con mappe, insomma un sacco di roba decisamente più avanzata a livello tecnologico.

    Per fortuna sulla vettura il nav era istallato a costo zero altrimenti anche lì sai le risate in fase di contratto?

    Son gente malata, vanno curati con la terapia del sorriso anzi con la terapia delle risate in faccia

  3. A voler fare le pulci all’industria auto ce ne sarebbero di cose indecenti… concordo con il furto “navigatore” e firmerei stasera per avere “il buco”. I sistemi audio.., ne vogliamo parlare? Prezzi da estorsione… come se l’elettronica di consumo fosse rimasta ai primi anni ’80.
    Ma, d’altronde, cosa pretendere da chi chiede centinaia di euro per la vernice della macchina… e non ditemi che il metallizato è un optional che di alternative spesso ce n’è solo una: bianco (quando si accorgeranno che sta tornando di moda…).

  4. Guarda che il bianco già si paga a parte, ad esempio sulle Alfa Romeo.

    C’è però, purtroppo, una spiegazione tecnica: il bianco non è più una singola emulsione monostrato, ma in tre strati (ovvero tre lavorazioni): fondo, pigmento opaco e trasparente. Come il rosso. Infatti il nero (e solo quello) non lo si paga.

    Il problema non è tanto quello: se mi dai un bianco che dura tutta la vita della macchina senza opacizzarsi, 300,00 euro te li do pure volentieri; anzi glieli avrei dati volentieri, perché io la volevo bianca; ma poi le cose della vita… insomma l’ho presa grigio metallizzato.

    No, il problema l’hai sintetizzato bene tu dal punto di vista economico “come se l’elettronica di consumo fosse rimasta ai primi anni ’80” ovvero scambiare bottoni con pepite.

    E, dal punto di vista dell’usabilità, come dicevo, si vieta di parlare al telefono, ma si omologano modelli con interfacce sadomaso che richiedono più attenzione di una prova d’ingresso di medicina.

    E la gente si schianta cercando di utilizzare gli “ausili alla guida”.

  5. Ricordo bene il listino optional della Grande Punto nel 2003: autoradio semplice +150 €, con lettore mp3 +300 €.

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