Sublimare

Ho la netta impressione che Apple sia completamente allo sbando.

Fanno cazzate su tutti i prodotti, e mandano Schiller in TV a spiegare che è bene così.
Meno RAM della concorrenza? Per la batteria.
Cazzo per la BATTERIA?! Ma dì una cazzata qualunque, (D’Alema, dì qualcosa! Dì qualcosa di sinistra!©), ma la batteria?!
E poi comunque la batteria dura meno di quella delle vecchia macchine corrispondenti (sarà colpa della RAM? GOTO 10).

Vendono a prezzo d’oro (rosa) prodotti fatti male, e poi dopo due anni cominciano a sostituirli, dopo aver parlato di pochi casi isolati (iPhone 6s, per dire, sono TUTTI saldati male, sono milioni – nemmeno gli Exogini erano tanti).

Spostano gente tra i progetti: e questa è la cosa peggiore; significa che non riesci più a stare dietro alle cose, se devi spostare persone, quando ne hai decine di migliaia, intendo.
Però hanno un Campus 2 di cui stigrancazzi, come se mi fregasse qualcosa della sede centrale della fabbrica di elettrodomestici che ho in casa.

Troppa roba, un casino ovunque, lineup chilometrici, a partire da iPhone di cui ci sono in giro 5 modelli (SE, 6s, 6s Plus, 7, 7 Plus), MacBook senza senso (Celeron a 1500 euro, per dire), iMac di anni fa, Mac mini che furono regrediti (ovvero aggiornati con specifiche peggiorate), linea Pro meglio tacere.

Apple Watch Edition da 10.000 USD che non ha comprato davvero nessuno, cinturini Hermès mai visti in giro che costano più dell’orologio; adesso fanno pure la versione Apple Watch Cesso in ceramica, con bracciale one shot: se ti si rovina non lo vendono separatamente.
E poi, comunque, due Serie.

Apple TV che continua ad essere la cosa più inutile della storia recente a parte qualche ciaffo di Google e Amazon.
Hanno annunciato anche lì la rivoluzione con l’app TV da mettere nell’Apple TV, per fare la TV, perché con le app di terze parti non capisce più un cazzo.
Senza tradire il minimo cenno di vergogna, senza rendersi conto che una cosa che si chiama TV, l’UQM la approccia come una TV. Maddài?!

Chiudono la divisione wireless e fanno causa ad un sito che riporta migliaia di Time (Super)Capsule morte Prematura(ta)mente.

Tastiere di merda con feedback da Sinclair QL, mouse del cazzo con bordi taglienti che si ricaricano cappottandoli, trackpad che loro stessi, durante gli annunci ed i keynote, usano come un anziano che cerca di programmare lo ShowView sul televisore, per quanto sono comode e intuitive; e NON ci fanno mai nulla di più che punta e clic, visto che sono multitouch, prima che magiche.

E taccio degli iPad, degli aloni gialli tutt’attorno allo schermo, che sembrano roba del secolo scorso, con processori a 64 bit, che perdono segnale che è una bellezza, e disconoscono accessori originali Apple (con i relativi prezzi di listino) come fossero robaccia cinese.
Ah, ehm…. già.

Lasciamo poi perdere le innumerevoli cacate come iCloud, AppleMusic e le cuffie da rapper coi denti d’oro (© Massimo MANTELLINI), come modello dell’azienda sobria dal design Bauhaus.
Lasciamo anche perdere il fatto che le poche cose buone e realmente virali, come iMessage, sono state confinate agli utenti Apple.
Facebook ringrazia.

Porte e connettori che cambiano ad ogni pie’ sospinto tanto per rompere il coglioni a chi le usa, a partire dal MagSafe.
Cambiano tutto solo per far vedere che innovano, ma non innovano più da anni.
Cambiano solo, e cambiano le cose fatte bene con cose fatte male.
Unable to innovate my ass™, disse quello delle batterie tre anni e mezzo fa…

Software ridotto a merda che nessuno usa più (FinalCut, Logic) e la concorrenza ringrazia incredula, o che nessuno ha mai usato (Foto anyone?!), o che nessuno è mai riuscito ad usare come iTunes e risorse sprecate nel vano tentativo di costruire automobili; salvo richiamare dalla pensione il peluche (Bob Mansfield) per farsi dire che non ce la faranno mai, e che pensassero a fare quel poco che forse sanno ancora fare.
Hanno dovuto richiamare un pensionato (che voleva andarsene, ma hanno tentato in tutti i modi di tenere, ed adesso sappiamo anche perché), con le decine di migliaia di ingegneri in servizio, Senior Vice President ad ogni angolo e su tutte le discipline che si trovano all’incrocio tra tecnologia ed arti umanistiche.

Cuffie che per cambiare il volume devi usare il telefono, che si ricaricano mettendole nella trousse, che va ricaricata e che ha una custodia in pelle con le borchie di pitone, che puoi mettere nella borsa Prada, che metti nel cofano del SUV, ma senza fili, che quelli impicciano. A parte quello per caricarle, che devi portare comunque appresso, assieme alla custodia.
come i primi cellulari, grandi come un citofono e con batteria automobilistica al traino.

Negozi in cui c’è gente che si caca sotto a farti vedere i prodotti, che non ti sta a sentire e se ti sente non ti capisce (“cinturino Sport Nero 42 mm”, “OK, di che colore?!”).
“Posso aiutarla?”
“Sì, mi servirebbe…”
“Scusi un attimo”.
Ma se c’hai da fa’, ma nun me rompe’r cazzo no?!

E ‘sti cazzo de cassetti ad apertura comandata da sandwich con in mezzo una fetta di iPhone che non si aprono mai?

E trimestrali in discesa, sempre miracolosamente poco rispetto alle minchiate che fanno.

In pratica è come se dopo Jobs (che forse è morto al momento giusto, da bravo visionario) si fossero finalmente scrollati di dosso la pressione per l’eccellenza ripiegando su una comoda mediocrità gassosa, in modo da riempire tutto il volume.

Aggiornamento

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Dicevamo?

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Immagine da Tops of 2016: Digital.

Autore: eDue

Bieco illuminista

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