The Fallen of World War II

An animated data-driven documentary about war and peace, The Fallen of World War II looks at the human cost of the second World War and sizes up the numbers to other wars in history, including trends in recent conflicts.

Visit fallen.io for the interactive version and more information Written, directed, coded, narrated by twitter.com/neilhalloran
Sound and music by twitter.com/Dolhaz

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Da The Fallen of World War II on Vimeo e http://www.fallen.io/ww2/

Poi

La Wrangler e l’alluminio. Nella stessa occasione, il Ceo di Fiat-Chrysler si è soffermato anche sul destino della Wrangler, sul cui conto il Gruppo ha cambiato i piani iniziali: la fuoristrada sfrutterà sì componenti in alluminio, come portiere e cofani motore e bagagliaio, ma il resto della scocca verrà realizzato in materiali più convenzionali.

Non è più necessario il retooling a Toledo. “Abbiamo fatto delle simulazioni su costi industriali e consumi”, ha spiegato Marchionne, “scoprendo che possiamo ottenere risultati molto simili senza realizzare tutto il corpo vettura in alluminio”. Una decisione del genere ha un importante risvolto industriale, in quanto mantenendo l’acciaio per la scocca, non sarà più necessario il vasto (e costoso) adeguamento della fabbrica di Toledo, Ohio, che produce il modello.

Quindi il giro è: annunciamo (eggià, perché!?) che utilizziamo una soluzione tecnica per ottenere una certa prestazione, poi ne calcoliamo i costi/benefici, poi facciamo degli studi su delle alternative, poi scopriamo che non conviene fare quanto annunciato. Poi.

Da Jeep Renegade – Problemi Di Software: Stop Alle Consegne Per Alcuni Esemplari – Quattroruote.

The Speed-lettered Logos of Sebastian Lester: Part 2

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Doodle

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Back in March we took a look at the work of Sebastian ‘Seb’ Lester, a British designer and artist who has attracted a lot of attention for his quick hand renderings of well-known logos. He has cranked out even more of these over the last few months, so we have once again chosen a selection below, with more available on Instagram. The first image shows the tools Seb typical uses. From right: Pilot Parallel Pen, Pentel Colour Brush, Kuretake No. 13 Fountain Brush Pen, Manuscript Italic Fountain Pen, Nikko G Nib with oblique pen holder, Automatic Pen, Copic Wide Marker, Ruling Pen.

Da The Speed-lettered Logos of Sebastian Lester: Part 2 | StockLogos.com.

Veleggiare pallido e assorto

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Ho segnalato alla community che si occupa della manutenzione di Firefox il problema per il quale un qualunque contenuto multimediale rende non più reattivo il prodotto almeno finché non si clicca fuori dall’area nella quale il contenuto viene eseguito.

In pratica se vedi un video tutto quel che fai in termini di interazioni con Firefox, viene considerato un’interazione col video e non col browser; anche quelle cose come aprire una nuova scheda (giusto per fare un esempio) che non è proprio possibile.

Si poteva risolvere appunto cliccando fuori dall’area di visualizzazione del contenuto.
Palloso ed in alcuni casi bloccante (la famosa spinning wheel of death). Quando segnalavo questo ennesimo esempio di mancanza di usabilità, la comunità di stocazzidi che c’è sempre stata dietro rispondeva con superficialità e con un campionario di cazzate che andava da “it’s a feature, not a bug!”, a “no problem here, check your plugins”.

Nel frattempo Mozilla perdeva installato, spariva da alcune piattaforme ma presentava un bellissimo sistema operativo anni ’80 lento come uno Spectrum che carica da musicassetta, costato un rene alla Foundation e adottato dalla maggior parte degli elettroni dell’atomo di idrogeno.

Bene, con la 37.x di Firefox il problema è stato risolto alla radice.
Adesso non c’è più modo di usare la tastiera per inviare comandi a una finestra o una scheda di Firefox mentre state vedendo un contenuto multimediale. Nemmeno cliccando fuori dal riquadro, ma nella stessa pagina; no: adesso devi proprio mettere in pausa il contenuto ed aprire col mouse una nuova finestra o una nuova scheda, da menù.

Ma a parte questo problemuccio che niente, che trasforma il vecchio problema di usabilità in un ben più grave problema di accessibilità, almeno con la 38.x sappiamo perché invece di risolvere i bug o dare una svegliata al browser più morto di sonno del pianeta, la Foundation pensava ad altro.

Pensava ad introdurre la riproduzione multimediale protetta da DRM (e mi pare di vedere una certa attinenza) a beneficio degli utenti vintage.
La nuova feature, infatti

Piattaforme supportate

Al momento Adobe Primetime è disponibile solamente per le versioni di Firefox a 32 bit su sistemi Microsoft Windows (Vista e versioni successive). Non sono supportati Mac OS X, Linux, Windows XP e le versioni di Firefox a 64 bit.1

e la trovate qui: Index of /pub/firefox/releases/38.0/win32-EME-free/it, ovviamente in FTP, perché in contemporanea hanno deciso di dismettere la pagina Gopher.

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  1. Visualizzare contenuti DRM con Firefox | Supporto a Firefox.

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Grazie a DRM ‘fanculo /3 | Ilcomizietto.

In realtà guarda avanti, ma…

Sembra che la Clinton abbia raccolto circa 20 milioni di USD prima di annunciare al sua candidatura alle presidenziali USA del 2016. Ci si sarà pagata lo staff, gli spin doctors e i social media experts.
Di sicuro non ci ha pagato i il brief del logo della sua campagna, che oltre ad essere di una banalità disarmante (è un quadrato diviso in nove quadratini come a Tris di cui sette pieni e due vuoti – ehi, sembra l’H di Ospedale! Che ho detto?! Ok, ok…) è anche proprio sbagliato.

torniamo un attimo indietro a quello di Obama:

1024px-Obama_logomark.svg

Ci sono i colori americani, rosso bianco e azzurro.
C’è il cerchio a fare da contenitore, ottimo il cerchio è inclusivo, è perfetto, è compiuto, e simbolo di prosperità (mammelle, glutei, capezzoli) di salute (occhi); praticamente tutto quello che ci piace, ci ispira, ci eccita, è tondo.
Ed è tondo come la lettera O, di Obama.
Poi, nel tondo c’è il cielo, c’è il sole e ci sono campi arati, che però sono anche una bandiera e poi e poi e poi, e poi: parole, parole, parole; parole, parole, parole… (cit.)

Se ne potrebbe parlare per ore, solo bene, di quel logo.
Alcuni hanno detto che un campo arato con filari bianchi sembra una piantagione di cotone e parla, da afroamericano, ai neri d’America come mai un logo prima.
Altri hanno detto che sembra un’hamburger con bacon (dubbi che sia positivo per chi ce lo vede, no?!).

Insomma è un logo da stringere la mano a chi l’ha fatto.

OK, rileggete tutto quanto sopra e provate col logo della Clinton.
E, per finire notate la banalità del male.
In USA si scrive prevalentemente da sinistra a destra. Ne segue che l’asse dei numeri reali (eh?! e che c’entra?!) va da sinistra (meno infinito) e destra (verso infito). E sull’asse rappresentiamo il tempo (ah!).
Quindi per andare AVANTI, per guardare al FUTURO, si va verso destra.
Ah.
Ecco, la freccia (molto maschile, “cazzuto”, in più ha la punta, uhm punta… acume – eh) punta il futuro per chi l’ha pensata, e a DESTRA per chi la guarda.

Ma ci fosse un pixel, un punto tipografico che non sia un’enorme colossale cazzata in questo logo brutto.
Venti milioni di dollari come inizio e già è una campagna da buttare al cesso.

L’unica speranza è che la concorrenza faccia peggio.

Intanto i social media managers hanno partorito questo:

https://twitter.com/HillaryClinton

con quella foto lì, che pare abbia i baffi.
Vabbeh, mo manco questa va bene?

Boh, fate voi: https://twitter.com/FLOTUS.

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  1. Obama logo – Wikipedia, the free encyclopedia
  2. Hillary Clinton 2016: Campaign logo gets mixed reaction on Twitter.

How To Draw Like Disney’s Best Animators

The meat of the book was their 12 Principles Of Animation, which aimed to illustrate how objects should move realistically, and how to imbue characters with emotion. YouTuber Alan Becker took it upon himself to make animated tutorial videos for each of these principles, to help budding artists understand what the Bible of animation is all about.​

Da How To Draw Like Disney's Best Animators – Digg.