Piumaggio autunnale

In questi giorni parte l’adeguamento dei cartelli per il costo del parcheggio che passa da 1 €/ora a 1,5 e come se non bastasse non è più possibile pagare a giornata o mensilmente.

Marino dall’Apple Store sulla V strada annuncia di essersi accordato con Jim per il nuovo stadio della Roma mentre questa città che sprofonda peggio di Venezia dopo anni di sindaci assolutamente inadeguati a tutto (con punte di ridicolo e di vergogna).

Abbiamo un trasporto pubblico da vergognarsi, una manutenzione stradale da sterrato Adventure di TopGear, ed aumentiamo il costo dei parcheggi, che restano terra di nomadi stanziali e parcheggiatori abusivi.

Può capitare, invece, che il parcheggio lo trovi ma costa un bel po’ di soldi. Anche in questo caso l’auto diventa un bel problema. Non parliamo poi se diventi ostaggio di bande di parcheggiatori abusivi a cui devi per forza pagare il pizzo oltre il conto del parcometro.

(…)

In un Paese dove sull’auto si pagano le più alte tasse d’Europa una situazione del genere è molto di più del cosiddetto “danno e la beffa”. L’idea per ridurre il traffico? Basta scoraggiare l’uso dell’automobile alzando i costi di gestione. Semplice no? Mentre il trasporto pubblico, proprio a Roma, resta il peggiore d’Europa. Della terza linea di metropolitana se ne parla dal 1990 ma per vederla finita (forse) si dovrà attendere fino al 2025. Si tratta di 35 anni, gli stessi che sono stati necessari per ricostruire quasi completamente una città come Berlino. Roma è così, prendere o lasciare. Vai fuori qualche giorno in agosto, torni in città e ti ritrovi a dover pagare il 50 per cento in più per sostare sulle strisce blu. A raddoppiare le tariffe basta una notte, a riasfaltare una strada o ricoprire una buca ci vogliono dei mesi. E figurarsi cosa può importare se per trovare un posto impieghi un’ora e lo paghi il doppio, pizzo compreso. L’auto? Lasciatela a casa che è meglio …

Il mio pensiero va al dopo Marino, che sarà un qualcosa che oggi non possiamo immaginare, ma pagheremo carissimo.
Come se fino ad oggi ci avessero regalato qualcosa, o ci avessero almeno restituito in servizi quello che paghiamo di CATIS, ovvero le tasse che buttiamo al cesso.

Intanto la politica nazionale dopo le asfaltature elettorali continua coi proclami e fa, per dirla con qualcun altro, un cazzo di niente.

Il futuro ci riserva, dopo il bagno di pece, una bel tuffo nelle piume.
E via a testa alta.

Da: Auto, nemico pubblico numero 1 a cominciare dalla capitale   – Repubblica.it.

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P.S.: STRISCE BLU: RICORSO COLLETTIVO DEL CODACONS AL TAR DEL LAZIO: tutto bello, a parte il fatto che sul sito cercano

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  1. eDue – Embè?! (Sono una bravissima persona)
  2. eDue – San Lorenzo (PUP)

Se non avete un termostato Nest

Android-x86.org ha annunciato la disponibilità della versione 4.4-r1 della distribuzione che permette di sfruttare Android sulle piattaforme x86. Si tratta di una versione modificata del codice AOSP (Android Open Source Project), pensata per essere eseguita su dispositivi che montano chip Intel o AMD.9

Se non vi basta raccontare tutti i cazzi vostri a Google quando siete in giro, ed a casa non avete un termostato Nest che lo faccia comodamente per voi, adesso potete mutilare un computer x86 e renderlo del tutto simile ad un bancomat – solo che i prelievi li fa Google – ed installare Android x86.

L’interfaccia ha la stessa usabilità di una tazza del cesso appesa al soffitto, ma è una novità, dunque accorrete numerosi.

Per tutti gli altri, ricordo l’esistenza di OwnCloud della quale è appena uscita la versione 7.

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Sullo stesso argomento

  1. eDue – Il Grande Cuggino
  2. eDue – ownCloud 6
  3. eDue – Te(m)ppismo
  4. eDue – A Google mancava un dato
  5. eDue – La risposta di Google allo spionaggio dell’Nsa
  6. eDue – La Grande Sorella
  7. eDue – Ssearch
  8. eDue – Grazie, buon uomo
  9. Android-x86, disponibile la distribuzione 4.4-r1 per usare Android sul computer – macitynet.it

John si strinse nelle spalle

short_stories

Non discuto né l’idea né l’iniziativa.
Però un e-book con testo a fronte inglese – italiano, significa che mi servono due lettori contemporaneamente oppure che la schermata è divisa in due e quindi che il testo scorre su una colonna verticale da una ventina di caratteri?

Short Stories | Bookrepublic.

Evolvere l’attuale portale di Roma Capitale in un’ottica web 2.0

Il Comune di Roma, anzi Roma Capitale sperando che prima o poi qualcuno metta fine a questo abominio lessicale da ventennio, non sa che in Campidoglio hanno votato e cambiato le regole per la Sosta, nuove tariffe per le strisce blu1, e quindi rimanda ad una pagina dell’ATAC (che a quanto pare non segue Muoversi a Roma2) pubblicizzando un servizio di pagamento elettronico del parcheggio a tariffe sbagliate:

Parcometro a monete: per pagare la tariffa ordinaria 1 €/h (fuori ZTL), 1,20 €/h (in ZTL), per pagare la tariffa per sosta breve (€ 0,20 per 15 minuti), per pagare la tariffa agevolata giornaliera (€ 4,00 per 8 ore) è possibile utilizzare monete da 5, 10, 20 e 50 cent di euro e da € 1,00 e € 2,003

In tutto questo, pare che Marino oggi sia in giro per cassonetti:

Forse cerca il capitolato dei portali4.
Prima di evolverli in ottica 2.0, forse sarebbe il caso che capissero cosa significa comunicazione istituzionale multimodale.

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  1. Roma Capitale | Sito Istituzionale | Leggi la notizia
  2. Sosta, nuove tariffe per le strisce blu
  3. ATAC S.p.A. | Azienda per la mobilità | strisce blu
  4. Roma Capitale | Sito Istituzionale | Bandi e avvisi.
  5. eDue – Si esce poco la sera, compreso quand’è festa

Marcinelle.app

Nelle élite economiche e politiche era opinione comune (anche a sinistra) che non fosse immaginabile un riassorbimento di lungo periodo della disoccupazione senza una consistente emigrazione. La programmazione economica dei primi governi della Repubblica contemplava perciò l’emigrazione come «necessità vitale» del paese, e Alcide De Gasperi sollecitava gli italiani a «riprendere le vie del mondo».1

Purché 2.0

* * *

  1. ROMERO, Federico – Storia dell’emigrazione italiana Volume 1 (A cura di Piero Bevilacqua, Andreina De Clementi, Emilio Franzina – Donzelli Editore, 2001 – 701 pagine)
  2. Il titolo: Disastro di Marcinelle – Wikipedia

Autisto

La questione di genere in Italia muove da posizioni ideologiche che si condensano in questioni lessicali.

La recente questione posta nuovamente e con la consueta periodicità sul “se sia giusto ministra, chirurga, assessora e sindaca” e, aggiungo, direttora e ingegnera, è sì importante, ma parte dal presupposto che

a) le donne vogliano essere chiamate in questo modo
b) gli uomini stiano facendo muro contro questo svilimento delle loro prerogative storiche.

La realtà, mi pare, è più complessa.

Conosco donne che sono perfettamente a loro agio ad essere chiamate ingegnere, e conosco uomini che se ne fottono dei titoli, ed altrettanti ne conosco (a proposito: se in una frase ci sono termini di genere diverso il plurale è maschile, come nell’altrettanti che precede) che agognano ingegnera e puntualizzano “Avvocato Dottor -“.
Pare che anche -essa non sia un suffisso accettabile, come in avvocatessa, soldatessa, dottoressa.

Però le femmine nei posti apicali sono poche, e questo è il problema principale.
E non lo si risolve con la poliziotta, o con l’ispettora capa (giuro).

Ci sono casi, come quello del duca (maschile, sebbene termini per a) che genera la duca e non la duchessa; poco male, i titoli nobiliari sono stati aboliti.
Ma l’autista, con l’apostrofo per giunta, va bene così, o dovremo riservare ai maschi autisto?

Tutto quanto precede, per dire che, dovendo forzare alcuni passaggi storici per via linguistica (anche perché è l’unica forzabile), potremmo imparare dai tedeschi che hanno per queste cose il genere neutro. E non perché sia spersonalizzante, ma perché se è un mestiere che non richiede né testicoli né ovaie, non ha senso che abbia un genere.

Qualcuno dice che sarebbe una specie di follia introdurre il neutro nella nostra lingua, ma non è che direttora sia meglio (qui basterebbe direttore, il o la che sia), e non mi pare che la PA, ovvero la fabbrica italiana che non conosce crisi quanto a lessico, sintassi e formalismi, sia già oggi immune da terminologie assurde, orrende e del tutto fuori dall’uso comune.
Se dunque possiamo conferire la monnezza, e produrre nei termini, a pena di decadenza, atto avverso alla memoria in lettera, non vedo perché non dedicare un genere NULL a tutte quelle cose che non l’hanno.

Forse perché è logico; ed in effetti questo potrebbe essere il suo epitaffio.
Comunque, mi pare che i termini in -e, si prestino benissimo.

Poi se proprio volete chiamare una testa di cazzo direttora, ne sarà felice (certamente) ma non la migliorerà; sapesse che la si considera una testa di cazzo, forse non si preoccuperebbe troppo di come la si chiama. Di converso, chiamare direttore una donna con la quale è un piacere lavorare, non credo configuri sessismo.
La mia speranza è che un ricambio ed un riequilibrio di genere, facciano sparire il genere, non che ne aggiungano.
Ci servono persone migliori, non semplicemente diverse, ad occuparsi di cose importanti.

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Sempre più multimediale

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Quattroruote è sempre più multimediale e ora approda anche su YouTube. Sul nostro canale ufficiale troverete moltissimi contenuti video: le prove su strada dei nuovi modelli e delle auto che hanno fatto la storia delle quattro ruote, i nostri hot laps, le divertenti inchieste di Mr. Gadget e tanto altro. Che aspettate? Correte a visitarlo!
Redazione online

Rigori a porta vuota:

  1. Su QR c’erano già i video da anni; il fatto di averli anche su YouTube non significa essere sempre più multimediale lo saresti stato se PRIMA non li avevi e dopo sì. Una cosa del genere chi poteva scriverla? Redazione online, ovviamente, nel caso aveste dubbi.
  2. Cosa NON c’era prima su QR TV che adesso sta su YT? Nulla, è semmai vero il contrario, su QR TV ci sono molti più contenuti. Per quale motivo uno dovrebbe lasciare il più per passare al meno non datur. Si tratta di una chiara strategia comunicativa: di corsa in ordine sparso.
  3. Fai un VIDEO per dire che hai messo i VIDEO su YT: il video, naturalmente non è su YT (http://video.player.edidomus.it/video/1/2/a5eecdcc-ca02-4ab5-a589-f4213fb45a7c). Si tratta di una chiara scelta sistemistica zzi.
  4. A parte tutto quanto precede, OK, ci voglio andare. Indovina cosa manca nell’articolo? Ma il link, naturalmente. Se proprio vuoi andarci, il link cercatelo.

Tutto molto molto italiano.
È il rovescio del medaglia della Rai che da YouTube leva tutto nel volgere di una nottata, che per chi come me paga il canone ma non ha televisore, sarebbe come se mi suonasse quello col furgoncino frigo e mi consegnasse una pacco da 24 gelati alle merda che non ho neppure ordinato.

Da: Quattroruote – Ora È Anche Su YouTube – Quattroruote.

P.S.: Le divertenti inchieste di Mr. Gadget sono quelle che iniziano con lui che vi spara addosso. A parte l’idiozia – uno che ti spara sta facendo una divertente inchiesta?! Una metafora del fatto che spara cazzate? – perché?!

* * *

  1. eDue – Fuori i clienti dal tempio
  2. eDue – Una ventata di modernità
  3. eDue – Non era vero, e ovviamente non lo sapevano
  4. eDue – Quattroruote.app 2.0.0
  5. eDue – Oh, cazzo…