A Magnifier for the rest of Us

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Make sure you’re using the correct USB-C charge cable

You can verify that you’re using the correct version of the Apple USB-C Charge Cable with your Mac notebook and its USB-C AC Adapter.

The cable’s serial number is printed on its external housing, next to the words “Designed by Apple in California. Assembled in China.”

If the first three characters of the serial number are C4M or FL4, the cable is for use with the Apple 29W USB-C Power Adapter.
If the first three characters of the serial number are DLC or CTC, the cable is for use with the Apple 61W or 87W USB-C Power Adapter.
If the cable says “Designed by Apple in California. Assembled in China” but has no serial number, you might be eligible for a replacement USB-C charge cable.

Non è uno scherzo, eh, per sapere che cazzo di cavo state usando per caricare i nuovi MacBook Boh, dovete leggere le prime lettere del numero di serie del cavo.
Perché il Mac è facile da usare e adesso Apple fa il Campus 2, fa i telefoni oro rosa, i computer dorati, e tutto a prezzi abbordabili.
Per far sì che i prezzi siano abbordabili bisogna risparmiare su tutto; così il cavo USB-C che vi danno sul MacBook Pro 13″ senza TouchBar è diverso da quello che vi danno col MacBook Pro 13″ con TouchBar e naturalmente diverso da quello che vi danno col MacBook Pro 15″ con TouchBar.

Ecco il segreto della profittabilità di AAPL spiegato: risparmiare 10–3 centesimi di dollaro sul cavo di alimentazione dei modelli da soli 1.749,00 € e ricaricarli a quelli che partono da 3.299,00 €, perché con 1.749,00 € un cazzo di cavo da 87 W proprio non ci sta.

A breve ci sarà un app per iOS che in realtà aumentata vi consentirà di inquadrare il numero seriale di un cavo, e geolocalizzare il buco del culo più vicino cui si adatta per capacità e verso.
Ma intanto stampatevi questa nota tecnica Find the right power adapter and cord for your Mac notebook e tenetela nel portafoglio, assieme al santino di Leonardo di Noblac con dietro le devozioni che vi proteggano la fedina penale.

Lente d’ingrandimento non fornita.

https://www.youtube.com/watch?v=C8jSzLAJn6k

Designed by Apple in California, Attaccatarcazzo in Italy

Apple on Tuesday announced the release of a new hardbound book chronicling 20 years of design, expressed through 450 photographs of past and current Apple products ranging from the original iMac to the Apple Pencil.1

Praticamente AppleBook e AppleBook mini, 200 e 300 USD.
Ma, se non volete spendere tutti quei soldi avete due alternative:

  1. Gratis http://shrineofapple.com/
  2. 49,00 € https://www.amazon.it/Apple-Design-Sabine-Schulze/dp/3775730109/

Ah, in Italia non si vende, nel senso che non potete acquistarlo, però potete sorbirvi la pippetta di Joni Ive con sottotitoli a ideogrammi

* * *

  1. ‘Designed by Apple in California’ book released in $200 and $300 editi da cui è tratta l’immagine

No, nel titolo non c’è amarezza, anzi.

Tafazzi://

Mozilla rifà il logo.

Dopo lo scroto stilizzato di Airbnb, annunciano “adesso la parte divertente”; immagino per quelli che li perculeranno.
E poi quell’adesso fa immaginare che, dopo tutti i fallimenti, un po’ di svago prima di chiudere ci sta tutto.

Il più fresco che propongono è roba di vent’anni fa, con i giochetti (Moz://a) che non capisce nessuno nemmeno con un manuale davanti.
E parliamo di comunicazione visiva, eh.

Il resto è tra grafica Atari e disegni del banbino Giggi in seconda elementare.
E tutto, tutto, già visto: Monsters & Co, campeggio o logo turismo regionale, Napster, Zune (mammamia!), MacDraw 2, ecc.
E nessuno con un costruttivo dietro, percarità.

No, non vi metto qui nessuno di questi, andate sul loro blog e vedete voi: Now for the fun part. – Mozilla Open Design