Microsoft Office 2011 for Mac SP2

Qualche giorno fa Microsoft ha pubblicato un aggiornamento per Office 2011 per Mac con numero di rilascio innalzato1 a due, 14.2.0; quindi questo aggiornamento ha meritato il titolo di Service Pack2.
Come scrivevo tempo addietro, di un aggiornamento che imprimesse una svolta a Office 2011 su Mac ce n’è davvero molto bisogno4.
Leggo sul sito del ben informato MacRumors.com3 che

Outlook was the priority for the Mac Office team, with a number of enhancements and performance upgrades included for the other applications as well.

Bene: leggete i commenti sul Blog ufficiale di Office For Mac5; in sintesi, dopo l’aggiornamento Outlook non funziona più.
Quindi vale la parafrasi “If it’s broken, don’t fix it6
Ripensavo alla recente direttiva aziendale data in quel di Redmond per la quale non sarà più possibile acquistare materiale Apple con i fondi Microsoft7; pare valga anche per i team che sviluppano prodotti per Mac.

Aggiornamento

Quelli che l’hanno già installato… spiacenti.

* * *

  1. Il numero che segue il nome del programma (14.2.0) ha questo significato: 14 = versione, 2 = rilascio, 0 = patch level (anche detto fix)
  2. Microsoft Office per Mac 2011 Service Pack 2 (14.2.0)
  3. eDue – Hic non sunt leones – Parte 2
  4. MacRumors.com – Microsoft Releases Office for Mac 2011 Service Pack 2
  5. Office For Mac Blog – SP2 Now Available for Download
  6. Wiktionary.org – if it ain’t broke, don’t fix it
  7. ZDNet.com – Microsoft banning Mac, iPad purchases by its sales and marketing group?
  8. AppleInsider.com – Microsoft pulls Office 2011 SP2 AutoUpdate for Mac

Pilota automatico

Prima vittoria in Formula 3 per il romano Eddie Cheever, figlio del noto pilota di Formula 1. Eddie ha vinto con la scuderia italiana Prema a Valencia, prima appuntamento ufficiale del circuito di F3 italiana. Cheever, partito dalla pole, ha fatto praticamente gara a sé, resistendo a un tentativo di attacco iniziale del compagno Henrique Martins. Una guida pulita, liscia, apparentemente rilassata. Bella vittoria per Cheever che si pone come l’uomo da battere nel campionato. Dietro di lui, Martins dopo aver perso il contatto con il leader, ha contenuto molto bene Brandon Maisano con la terza vettura Prema. Martins al debutto nella serie e in grado di tenere il passo dei suoi compagni di team nonché di salire sul secondo gradino del podio. Regolare la prova di Maisano che, partito terzo, ha chiuso nella medesima posizione senza mai riuscire a mettere seria pressione a Martins.

Dove trovate questa notizia?

Sul sito di Repubblica.it1

e sul sito del romano Eddie Cheever, figlio del noto pilota di Formula 12

* * *

  1. La Repubblica.it – Un Cheever torna a vincere in pista
  2. Eddie Cheever Terzo – 4/2/2012 “Cheever il solitario” (notare il formato della data)

There’s a bug for that

Ancora non capisco perché invece che migliorare i dispositivi tattili si continui a lobotomizzare quelli da scrivania (portatili e non).
Ad esempio pare che una delle feature di OS X 10.8 Coguaro sarà il Promemoria come quello di iOS 5.x.
Nessuno sul pianeta capisce perché una cosa che potrebbe e dovrebbe centralizzata nel Calendario dell’OS X, viene invece messa in un’altra applicazione.
D’altro canto nessuno, a parte forse qualche onanista in quel di Cupertino, capisce perché in OS X c’è da anni un’applicazione che si chiama Stickies (Promemoria)

ma le note vengono sincronizzate dentro Mail.app.
Puro disturbo bipolare della HCI.

Alla fine uno si aspetterebbe, almeno per contrappasso, che i messaggi vengano messi dentro Mail.app, e invece viene fuori un’applicazione ac hoc che si chiama Messaggi (almeno…) e che nella sua versione Beta per Mac OS X Lion è già alla versione 6.1 e rotti

Dove siano le versioni precedenti nessuno lo sa, visto che anche per iOS l’applicazione esiste solo dal sistema 5.
Alcuni che la sanno lunga dicono che le sei versioni mancanti sono quelle di iChat che, delle due l’una, o è evoluto in Messaggi ed allora per questioni di usabilità si dovrebbe continuare a chiamare col suo nome, oppure no; ma questo è marketing.
Comunque, questa applicazione, anche se in Beta, già mostra tutte le potenzialità del nulla che c’è dietro; intanto non sincronizza i messaggi precedenti che pure sono presenti sia su iPhone che su iPad

Poi non è in grado di rappresentare correttamente lo stato dell’utente nella menu bar

e quindi se non si sa che la stessa opzione è disponibile tra i menu di Messaggi.app, si rischia di rimanere invisibili o, ciò che è peggio, visibili con tutti gli special accesi.

Se questo gioiello debba fare qualcos’altro, a parte sincronizzare i messaggi tra i vari dispositivi (ah, già iCloud: lo sta usando qualcuno?! o farà la fine di iAd che era stunning, boom, revolutionary,…) e permettere all’utente di mandarli/riceverli, non so, ma quel poco che fa lo fa davvero male.

Sì è una Beta, ma chi gliela ha chiesta?!

I problemi del web con iPad 3

a) Lo so; se il sor Jobs fosse ancora vivo sarebbe tanto dispiaciuto del fatto che non ho titolato The New iPad, usando invece iPad 3 che Apple aborrisce; ma credo sia meglio così1.

b) Lo so, sembra un’insopportabile visione Apple centrica titolare che il web ha problemi con l’iPad e non viceversa. Ma se togliete iPad e mettete Retina Display, ovvero schermo ad alta risoluzione, o meglio schermi con risoluzione tipografica a stampa2, vedete che il problema è inquadrato nelle giusta prospettiva.

Ora il problema esiste eccome.
Per lungo tempo, diciamo dalla creazione del web come alternativa al gopher3,4, abbiamo fondato il mutevole mondo dell’HTML su una sola certezza, ovvero che la risoluzione delle immagini fosse di 72 punti pollice (dpi).

Ma gli schermi dei computer (in senso lato) da allora non hanno fatto altro che aumentare di risoluzione.
Ora il problema con gli schermi Retina, venduti da Apple ma prodotti da Samsung, LG ed altri e quindi presto su molti altri marchi, è che il testo si vedrà certamente meglio5, e probabilmente questo costringerà nell’angoletto la tecnologia e-Ink, ma le immagini a bassa risoluzione su schermi ad alta risoluzione si vedono male.

Incidentalmente, le immagini ad alta risoluzione pesano molto ma molto di più e questo contrasta anche con la diffusione della connettività dati cellulare.

Così a naso mi pare un bel casino.
Ne riparleremo.

* * *

  1. eDue – The Dear Old iPad
  2. Brad Frost Web – Optimizing Web Experiences for High Resolution Screens (US)
  3. Wikipedia.it – Gopher (informatica)
  4. Wikipedia.org – Gopher (protocol) (EN)
  5. ZELDMAN, Jeffrey – Web Type Will Save Us (Or, Who’s Afraid of the Big, Bad Retina Display?) (US)

Hic non sunt leones – Parte 2

Già, le applicazioni1.

È per quello che usiamo un computer, perché ci sono le applicazioni.
Ora, io col computer ci lavoro, ci passo davanti tutta la giornata. Alla lunga ci avrò passato davanti buona parte della vita cosciente.
E ci studio, anche questo da una vita.
Le applicazioni che uso le uso per scelta e per necessità; alcune le ho dovute abbandonare perché il produttore le ha dismesse come Canvas2 che incredibilmente è diventato un prodotto Windows dopo essere stata il secondo motivo per cui comprare un Mac. Quando Apple ha dismesso Rosetta e quindi ha impedito ai suoi sistemi di far girare le applicazioni PowerPC, io ero già nel tunnel della Creative Suite con la quale sono enormemente meno produttivo, ma ero preparato. Alla fine Illustrator dopo quindici versioni ha financo la possibilità di scegliere a valle la direzione e lo stile delle frecce sulle linee e persino la possibilità di far sì che la freccia stia nella lunghezza del segmento; semplicemente sublime.

Grazie a Canvas mi specializzai in illustrazione scientifica; all’epoca Freehand e Illustrator non si sognavano nemmeno le curve di Bézier e non si sognano ancora oggi di poterle editare con un semplice doppio clic su qualunque forma. Le composizioni di Canvas restano lo stato dell’arte; la possibilità di editing dei pattern e dei riempimenti vettoriali sono ancora imbattute e credo lo resteranno per molto tempo. I rettangoli con gli angoli arrotondati e la possibilità di usare a posteriori una maniglia per cambiarne al curvatura sono un sogno per gli utenti Adobe. Su Snow Leopard Canvas gira ancora, ma non è supportato da anni e resta pieno dei suoi bug d’epoca; ho tutto il pregresso e non posso perderlo.
In editoria il pregresso non è storia, ma quotidianità; si fanno nuove versioni, nuove edizioni, si fanno modifiche ed errata. Non posso e non voglio buttarlo.

Le cose nuove, però, le faccio con Illustrator (anzi Frustrator™), ma va bene; è uno standard de facto, esporta in EPS e PDF e fotocomporre con parti da Photoshop in In Design è oggettivamente più facile che non con Canvas.
Ecco, questo è un caso in cui ti rassegni a perdere la curva di apprendimento e le competenze per sopravvivere alle novità.

Ma ci sono casi in cui questo non è possibile.
Un caso impossibile è Office.
Ho molti documenti in Word che sono stati creati molti anni fa e sono costantemente aggiornati. Alcuni sono particolarmente preziosi come quelli di matematica, geometria e fisica di livello universitario, che sono file di 20, 30 MByte pieni di formule e figure. La figure fatte come sopra e le formule fatte con MathType, del quale sono stato un betatester tra i più (c)attivi.
Questi documenti sono delicati; un kerning che cambia dell’1% su 200 pagine diventa un troiaio ingestibile, indici inservibili, pagine mezze vuote per figure che vanno a pagine nuova, formule che cambiano aspetto se le editi e diventano diverse dalle altre.

Ora, qualcuno dirà che per questo c’è In Design e che word non può e non deve fare impaginazione.
Certo, ma questi file sono strumenti non fini; sono mezzi, sono attrezzi.
Quando ho iniziato a produrli (Word 5.1) Xpress costava come un’utilitaria.
Come ogni persona che lavori in un ambito industriale sa, non puoi cambiare i processi perché il fornitore cambia materiale, sopratutto senza dirtelo.

Bene, questi documenti sono .doc, e devono restare .doc.
Per lavorarci uso Office 2008.
Ecco cosa succede se si prova a passare al 2011, necessario in Lion.

Succedono fondamentalmente due cose: la prima è che l’apertura di questi documenti impiega minuti.
Sulla stessa macchina con 10.6, con Office 2008, il documento si apre in una decina di secondi.
La seconda è che il salvataggio dei documenti impiega minuti; minuti.
Ah, succede anche una terza cosa: se aprite il .doc e lo salvate in .docx, il file non viene salvato.
Non funziona il Save As... punto.
Mettiamo che funzioni (e sono all’undicesimo aggiornamento, e non funziona). Ma mettiamo che funzioni.
Lo salvate, lo chiudete, lo aprite e trovate un altro documento.
Il testo bruto è lo stesso ma tutto il resto, non c’è più.
Mettiamo che riducendo ancora la dimensione del file (capito il trucco?! nel 2012) stia tutto al suo posto.
Se scrollate il documento, ad un certo punto vi viene detto che non c’è memoria sufficiente per visualizzarne il contenuto; da quel momento può succedere di tutto. Magari ci lavorate un po’, salvate, lavorate, salvate, lavorate, salvate, chiudete, aprite, perdete tutto quello che avete fatto.
OK, non continuate a lavorarci e lo chiudete. Magari.
Non fa nemmeno quello.

Ora, qualcuno dirà che Office non lo fa mica Apple, ma io gli dirò e sticazzi non ce lo metti?!
Resto su Snow.

Anche perché anche Apple ci mette del suo.
Ad esempio con iTunes.
Sotto Lion, iTunes perde parti di sincronizzazione verso iPhone ed iPad (ad esempio la possibilità di sincronizzare gli account di e-Mail, che per chi ne ha undici come il sottoscritto…), ma sopratutto, stessa macchina, stesso disco solo una diversa partizione, ed anche puntando la stessa cartella di contenuti e loggandosi con lo stesso ID Apple pretende di autorizzare nuovamente la macchina, comunicando che si è già raggiunta la soglia delle cinque.
Passi. Poi appena colleghi l’iPhone ti dice che i contenuti sono stati sincronizzati con un utente diverso e chiede se vuoi cancellare.
Pure.
E tutto questo solo per garantirsi che tra noi adolescenti non ci si scambi Angry Birds gratuitamente3?

E poi le applicazioni non solo si usano, ma si scrivono.
Ma di questo parleremo un’altra volta.

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Aggiornamento

La saga di Microsoft™ Office™ 2011 continua con il SP2. Leggete i commenti.

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  1. eDue – Hic non sunt leones
  2. eDue – Antani Illustrator™
  3. eDue – A book, is a book, is a book, isn’t an e-Book