How to select the same sub-objects in multiple copies of a group in Illustrator

Grouping in Adobe Illustrator is a useful tool to “bundle” objects that need to be moved around together. Groups can also easily be duplicated to create multiple instances of a set of objects. However, what if you needed to change a property of one particular object within all copies of a group?

Da How to select the same sub-objects in multiple copies of a group in Illustrator | briandalessandro.com.

Avete fatto bene a disattivarla

Gentile Utente @postacertificata.gov.it,
nella casella di PostaCertificat@ ha ricevuto un nuovo messaggio da notifiche_noreply@postacertificata.gov.it il 25-03-2015 04:23:24 non contenente allegati

OK, vado:

Messaggio di posta certificata
Il giorno 25/03/2015 alle ore 04:23:22 (+0100) il messaggio
“COMUNICAZIONE DI GRADUALE SOSPENSIONE CEC-PAC ” è stato inviato da “notifiche_noreply@postacertificata.gov.it”
ed indirizzato a:
@postacertificata.gov.it
Il messaggio originale è incluso in allegato.

Bello il messaggio

Schermata 2015-03-21 alle 10.49.00

Il borsellino gualcito di mio nonno, con gli spicci dentro.
Sulla home della Laurea OnLine in Ingegneria Informatica.
In una pagina anni ’80, con testo da microscopia a scansione non modificabile (se non da browser).
Perfetto.

Politecnico di Milano – Laurea OnLine in Ingegneria Informatica – Piano di studio (60 crediti/anno).

The Promise (and Limitations) of Apple’s ResearchKit

As Apple glowingly describes it, ResearchKit is “an open source software framework that makes it easy for researchers and developers to create apps that could revolutionize medical studies, potentially transforming medicine forever.” Yes, the language is somewhat overblown, but, in fact, may turn out to be literally true1.

L’avevo detto2, quindi sono d’accordo.

* * *

  1. TidBITS: The Promise (and Limitations) of Apple’s ResearchKit
  2. eDue – iNfatti

iNfatti

MJ1K2

Ieri Apple non ha annunciato nulla, ha solo presentato tutto quello che era stato ampiamente annunciato.

Si sapeva tutto tutto prima, a partire dal nuovo MacBook, la cui sola sorpresa è stata quella di non chiamarsi Air.
L’Air resta in vendita in modo che coloro che ormai sono stremati da questi continui cambi di connettori del cazzo ne possano fare scorta; poi POUF!

Le uniche novità sono state:

Sul mega schermo dello Yerba Buena Center, si sono viste immagini molto applaudite di una serie TV in cui c’è tanto di quel sangue finto che quelli che lavorano in post produzione avranno i pixel rossi scarichi.
Teste mozze, sciabolate, coltellate alla gola ed altre cose che, essendo fiction, sono belle tanto da annunciarle col sorriso.
Non è moralismo, eh, è che è dai tempi di Profondo Rosso che le abbiamo viste ‘ste cazzate.

Apple Pay si potrà utilizzare per i distributori Coca-Cola.
Applausi.
Bah.

“Unable to innovate my ass”™.
Tutta roba vecchia con l’ennesimo giro agli spilli di carburatore, a parte il MacBook, che è un Air che non si chiama Air.
Il Mac Pro non è stato mai citato.
Perché?! Perché è vecchio, appunto, assieme allo schermo Thunderbolt che non è né 4 né 5K, ma costa come un iMac.
In effetti la sorpresa è che l’Air adesso costa meno ed è più potente, ma non ha lo schermo Retina.
Non c’è nulla da capire, tranquilli.

Ah, è aumentato tutto di 100 euro.

Da abbinare col forato a vista.

In effetti di quella non si sapeva nulla.

Poi ho chiuso tutto perché sbadigliavo.

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Tutta fuffa?
No, c’è anche il ResearchKit, notevole.
Così come è notevole il fatto di averlo rilasciato a sorgente aperto.

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Grazie a Nero per la segnalazione dell’adattatore a 89,00 euro.
Chissà se c’è anche il Mac Microdrive e la Mac Interface 1.

Eppure non dovrebbero avere problemi di Vitamina D

La campata è crollata, trascinando giù l’operaio alla guida di un trattorino. Il «lenzuolo» di bitume e cemento è finito contro uno dei piloni portanti del ponte lungo circa un chilometro. Ed è penetrato per un paio di metri nello stesso pilastro. «Quasi una coltellata nel burro» ha raccontato chi è stato sulla scena del disastro. Tanto da sospettare che dentro quelle colonne, posate attorno agli anni Settanta, di cemento se ne trovi assai poco. «Effettivamente il dubbio c’è – spiega scuotendo la testa Giampaolo Rosati, direttore al Politecnico di Milano del dipartimento di Ingegneria civile e ambientale – ma può anche darsi che i piloni siano stati costruiti in quel modo in funzione antisismica. Parzialmente cavi per assorbire le scosse».

Lì di sole ne hanno.

Da Salerno Reggio-Calabria chiusa per crollo: operaio muore in cantiere – Corriere.it.

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Su segnalazione di ma può anche darsi… | Pizzeriaitalia.