Non posso permettermelo (Reprise)

Pare che il governo ad angolo ottuso (parlando di emiciclo parlamentare ed in relazione al classico modo d’intendere posizionalmente gli schieramenti) che ci ritroviamo abbia deciso di riproporre la tassa sui siti. Se questo fosse, per quanto mi riguarda il blog finisce il giorno dell’entrata in vigore di questa cosa, ‘ché altro non si può chiamare.

Ma non sono d’accordo col fatto, espresso da molti, che questo provvedimento serva a fare cassa.

Leggendolo, infatti:

Con espresso riferimento a quanto pubblicato online, si spiega che l’iscrizione al ROC serve “anche ai fini delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa” (1).

Ora, esattamente come la legge contro l’infibulazione è inutile essendo già ricompresa in altri reati, esattamente come le norme contro i lavavetri sono inutili perché tutte già ricomprese in altri reati, le richiamate norme connesse ai reati a mezzo stampa già esistono. Ma come tutti i registri (2), anche questo servirà ad estrarne un nome a caso al momento in cui servisse.

* * *

  1. da: Punto Informatico del 18.10.2007
  2. da: Questo sito il 21.01.2007

Immagine da http://www.introni.it/riviste.html

(D)Grammatiche

Forse, in assolute, non varrebbe la pene di parlarne.
Ma il fatte che per motive di promozione (quinde per invogliare i visitatore) le varie case americane si ostitnine a mettere errore ortigrafiche e grammaticale in home page, seconde me ha ha un che di patologiche.

Come avete potute leggere in passate qui, Palme non è nuove e queste tipe di probleme.

Ma possibile che non possane pagare un precarie laureate in lettere che legge la e-Mail e gli corregge le scritte?

Baste una cose tipe: “vorremme mettere queste in homepage: è giuste?”
Se sì amice come prime, se no, 20€.

Io per 20€, eviterei di fare ‘ste figure…

R 20101223 1755

You & a chip (Viaggiate coglionati)

C’era un tempo in cui la gente teneva i soldi sotto al mattone e in tasca, tenuti con l’elastico o lo spaghetto. Poi ci siamo accorti che questa concretezza (carta, materia) non giovava all’economia ed abbiamo cominciato a virtualizzare. Oggi a bocce ferme nessuno ha un centesimo, ma finché si muovono…

Già, si muovono.

Le forme di pagamento elettronico, le carte plastiche con banda magnetica, sono uno strumento per non andare in giro coi soldi, e pagare.

Strisci, digiti, transazione eseguita.

[Nota: proposta di legge per eliminare dal vocabolario la parola transazione associata al pagamento: “pagamento eseguito” cos’ha che non tira?]

Adesso la mia banca (ed io ho lavorato in banca, si badi) ha deciso che:

1) il nuovo bancomat ha il chip
2) posso usarlo da subito, mantenendo il vecchio PIN (!)
3) fa un sacco di cose che l’altro non faceva.

ma soprattutto

4) il Suo vecchio bancomat cessa di funzionare il 31 luglio 2007.

Avendo lavorato in banca e dovendo partire per le ferie, un brivido di terrore ha scosso la mia tranquillità:

1) Quanti lettori bancomat hanno lo slot per il chip?
2) Come cazzo è che il PIN adesso lo mantengo se per anni m’hanno detto che cambiarlo ad ogni pie’ sospinto era una irrinunciabile seccatura fatta per fini di sicurezza.
3) Cosa farà mai un pezzo di plastica con affogato un pezzetto di silicio, che non potesse fare un pezzetto di plastica con affogata una banda ad emulsione magnetica?

ma soprattutto:

4) Ma chi cazzo ve l’ha chiesto?!

Morale:

Sono tre volte che vado in filiale, perché non riesco a pagarci un cazzo, gli esercenti appena lo tiro fuori fanno espressioni assortite di disgusto (una zaffata di doppisensi…), uno mi ha detto di riferire testualmente a “quelli” che questi nuovi bancomat sono “una vera mmerda”, in filiale il signor F. (*) dice che è tutto OK, e che gli esercenti si “rendessero conto che siamo nel terzo millennio”, ma i suoi colleghi dicono che i “cazzi che ci stanno dando questi cosi cor cip, li vendono a mazzi ar mercato de Via Sannio”.

Ed io, nel mezzo, tra l’inculine ed il martello, vorrei partire per le vacanze.
Ho tre carte di credito, e su tutte e tre pago un tot percento di commissioni sul carburante. Dovrò viaggiare coi soldi in tasca tenuti con l’elastico, magari nel portafoglio in cartone e scotch da benzinaio.

Saremo pure nel terzo millennio, ma ho la netta sensazione che “mille e non più mille” significa semplicemente che, come i contachilometri quando riazzerano, dal primo gennaio 2000 abbiamo ricominciato dall’anno zero.

Ma quelli delle banche se ne saranno accorti?

(*) Io ho lavorato in banca. Il Signor F. mi ricorda quello che durante le riunioni in cui ci rendevano edotti in merito alle cazzate da spacciare per verità, se ne convinceva al punto da iniziate a spacciare per cazzate la verità. Quando la moglie lo lasciò, lui disse “alla fine l’ho mollata, quella zoccola”.
Ma lo disse a lei presente il di lei avvocato che cercava una via consensuale per uscire dalla vicenda.

R 20110913 1628

Servizi a valore assurdo (L’Espreço)

E-Mail che inizia con Gentile Utente, segue con il tuo abbonamento alla rivista sta per scadere e termina con clicca qui per rinnovare.

Il tutto ebbe inizio un semestre fa, quando stufo di stipare i secchioni della carta con copie lette solo parzialmente di riviste, decisi di sottoscrivere, laddove possibile, abbonamenti in formato immateriale, comodi, a ingombro nullo e impatto molto minore per l’ambiente.

Ma così come sono un lettore di riviste (per non dir dei quotidiani) assai incostante (e un po’ scostante), parimenti lo sono per le stesse in qualunque stato di aggregazione della materia.

Morale.
Delle due possibilità, ovvero abbonamento a tempo e abbonamento a scalare, preferisco di gran lunga la seconda, in modo che solo quando voglio e posso mi dedico alla lettura.

Ma nella letterina che inizia con gentile non si faceva menzione di una piccola variazione contrattuale intervenuta nel frattempo e che cito:

# A partire dal primo accesso, ogni venerdì alle 08:30, data e ora di rilascio delle nuove edizioni, verrà scalata una copia dall’abbonamento.

Questo comodo servizio, consente a noi occidentali sempre troppo presi ed affaccendati di usufruire di un abbonamento che si scarica da solo anche se non fai un cazzo.

Dopo un tot di ottettrenta di venerdì, hai comodamente esaurito il credito senza fare nulla.

Quindi l’abbonamento a scalare, va inteso come una abbonamento al servizio di scalare, e non come all’antica s’intendeva, ovvero una abbonamento che andava a scalare a fronte del consumo che si faceva di un bene o servizio.

Se a quanto sopra aggiungiamo che se dovesse passare anche al Senato la proposta di legge Mastella i giornali sarebbero ufficialmente ridotti a chiacchiera da fermata dell’autobus su umidità, tempo atmosferico e frutta (ve-le-no, signora mia) non vedo proprio il motivo per continuare lo spreco di soldi.

R 20110109 1449

Robert de Saint-Loop (À la recherche du temps perdu)

Avete presente il prodotto tipico Qualsivogliabeta di Google?

Cosa tentare per espugnarne la fortezza della quota di mercato?!

Beh, Yahoo

Insomma a parte tutto si tratta di un metamotore che cerca su altri motori ed aggrega i risultati, OK?
Voi direte, ma com’è che uno che c’ha un motore cerca di salvarsi dal fallimento cercando sui siti altrui?
Beh, ecco… cerchiamo “google”

E notiamo che tra i motori che non rispondono, anzi l’unico

c’è Yahoo!

R 20101216 1455

Cartolerizzazione (Rosso fondente)

Quando si sente (quasi ogni giorno peraltro) di fusioni e di colossi, in genere non si pensa mai ai costi vivi di queste fusioni.

Uno dei più incontrollabili ed imprevedibili è il costo della cartoleria e della cancelleria, ovvero penne e matite col logo e carta intestata. Per non dire delle insegne e della stigliatura griffata.

So per certo che nessuno li prevede e penso che una parte dei fallimenti delle fusioni e dei fondenti derivi da questi.

Poco male se schioppa una società, cazzi loro.

Ma quando accade per ministeri, partecipate ed authority, un po’ di giramento di coglioni ci sta tutto…

R 20110625 1132

Grandi Firme (Volume 1, Numero 2)

Mi dicono che questa sera al TG1, ovvero il telegiornale più visto e sulla televisione pubblica, della quale cui in questi giorni ricorre il canone annuale, un intero servizio è stato basato su questi:


Quindi il lavoro giornalistico consisterebbe nel montare video presi da Youtube.

Dobbiamo pensare che il prossimo sciopero della categoria sia per chiedere il rinnovo del contratto ADSL?

IA (Darsi un limite)

Mi sembra evidente come la ricerca nel capo dell’Intelligenza Artificiale parta da un presupposto che sposta l’orizzonte ad ogni passo.
Certo, il sogno di raggiungere l’orizzonte serve comunque a farci camminare, ma il problema è aggirabile.

Arthur Lee SAMUEL1 scrisse un programma che non è completamente alieno considerare di intelligenza artificiale per giocare a dama. Quel programma competeva con i massimi giocatori umani, spesso vincendoli. È chiaro che chi studia l’intelligenza artificiale vorrebbe un programma che sostituisca “sempre” a “spesso”. Erano gli anni ’50 del secolo scorso, oggi probabilmente la sostituzione è bell’e fatta.

Ma il problema permane.
Quando si propose di usare il metodo di Samuel per gli scacchi si calcolò che fosse troppo pesante per essere efficace (ma forse il problema era la “convenienza”, cosa che la legge di Moore applicata a quel caso, ai tempi nostri, rende del tutto sorpassata).

Ma il problema permase.
Il problema infatti era creare una forma di intelligenza sintetica che giocasse bene a dama AND bene a scacchi.

Ma quale forma di intelligenza umana sa fare e bene tante cose?
Nessuna, appunto.
Quindi il problema è cercare una forma di intelligenza che superi in meglio tutte le intelligenze umane?

Partiamo da un presupposto diverso: prendiamo un giocatore di scacchi fantastico (doppia accezione) e chiediamogli di restaurare una gondola.
Lo scacchista mondiale potrebbe essere una vera sega come ebanista da diporto.
Cosa che nulla toglierebbe al suo essere eccellente come scacchista.

Voglio dire che se lo scopo dell’IA fosse non quello di creare un superuomo, ma di creare tanti piccoli ometti bravissimi, la sua teorizzazione sarebbe molto più alla nostra portata.

Resterebbero fuori dalla nostra portata solo la realizzazione di tutti gli altri ometti, che poco studiati o poco studiabili che siano, scapperebbero comunque dalla nostra portata.
Ad esempio: come creare una applicazione di intelligenza artificiale in grado di essere la più grande testa di cazzo mai esistita?

Dov’è scritto che l’intelligenza artificiale debba produrre solo geni?
È scritto nel fatto che questi sono più scontati e si prestano, quindi, meglio ad essere descritti formalmente.

* * *

  1. Wikipedia.org – Arthur Samuel