RFCC (TrecCKani)

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Sembra che l’idea del KCCC (King Crimson Collector’s Club) sia piaciuta al Sig. Fripp ed alla Sig.ra Fripp (la sorella), tanto che hanno pensato di vendere (vendere) alcune riflessioni su CD.

Finalmente un CD Set nel quale potremo saperne di più su:

For the first time ever… experience the private side of Robert Fripp. Hear him be funny, profound, poignant and up-close-and-personal.
* Robert locked out of his hotel room without his trousers.
* The indignities of being a working musician.
* His favorite sounds when at home.
* How his bunny runs his household.
* Find out how the music business really is.
* How Fripp relates to his critics… good and bad.
* How a lunch time performance was 8 hours.
* What Robert likes to read.
* The most heavenly place to perform.
* How art enhances our lives.
* Why Robert will run away from you before a concert.
* Robert’s real life work.
* The crafty guitarists and Guitar Craft.
* Fripp does not play music for the money.
* Elton John on Oprah.
* Jimi Hendrix hearing King Crimson in 1969.
* Why it’s good to look like a mushroom.
* Who had legs that snapped like whipcords.
* Bill Bruford and his 30th anniversary in the business.
* Who earned royalties for silence.
* Why it is unlikely Robert will write a movie score.
* When it is OK to heckle.
* Hear him tease bearded, bespectacled, earnest young men.
* The workings and mission of Discipline Global Mobile Record Company.
* What Fripp reads in Starbucks.
* Hear what he says about Fripp the Sister.
* And much, much, more about history, music, King Crimson, Soundscapes, his life’s insights.

And much, much more dalla TrecCKani della musica, e oltre.
Tutto questo ben di Dio per soli 115.00 USD.

Aggiornamento

nel 2014 c’era un’offertona a 85,00 USD.

Quattro stelle superior (con vista sull’orto)

Ho sentito dire da alcuni, alla fine della proiezione

Non è un granché, m’aspettavo meglio

Dunque.

1) Sono PUPAZZI, non è un film in animazione 3D
2) In alcune scene sono visibili ed evidenti le impronte digitali degli operatori sulla plastilina.

In base alla 1) ci troviamo di fronte ad un capolavoro assoluto, in base alla 2) ci troviamo di fronte alla più colossale opera di artigianato immaginabile.

Non do cinque stelle, perché un giorno potrebbe uscire un nuovo film di Wallace e Gromit.
Considerato il mondo in cui vivremo, e considerato che in tutto il mondo la produzione viene “delocalizzata” verso paesi in cui le persone sono macchine a basso consumo energetico, se questi matti lo rifaranno ancora, quello sì meriterà cinque stelle…

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M’iprendoingiro di meno

L’iniziativa M’illumino di meno è lodevole, anzi che no.

Ma per ogni lampadina che viene sostituita con una a basso consumo, a costi non proprio accessibili, c’è uno spreco che vanifica il lodevole tentativo.

Un esempio su tutti: le porte antincendio.

Come tutti sanno, le porte antincendio vengono tenute aperte da un magnete.
Il magnete è in realtà non un pezzo di magnetite, sostanza che ha naturali proprietà magnetiche, ma una bella elettrocalamita, ovvero una sostanza che, sotto corrente elettrica, sviluppa capacità magnetiche.

Tenere una porta antincendio (anche detta tagliafuoco o R.E.I.) aperta consuma corrente elettrica.
Tanta.

Tenete chiuse le porte antincendio e risparmiamo il combustibile necessario a tenerle aperte.

E poi, come tutti sanno, col tempo questi elettromagneti si rompono e per tenere aperte le porte in argomento le si dota di zeppe di legno, che le rendono inutili, perché in caso di incendio non le fanno chiudere (almeno non in tempo, perché prima si deve bruciare la zeppa…)

Se il concetto di porta antincendio fosse stato sin dall’inizio quello di porta perennemente chiusa, oggi uno che tentasse un escamotage elettrico per tenerla aperta sarebbe giustamente trattato da matto.

Ad esempio.

Ipnotico ma non troppo

Luttazzi ha chiuso il suo blog, perché era troppo frequentato, l’essere frequentato è una forma di potere, lui è un attore satirico, la satira è contro il potere, dunque…

Qui trovate un articolo di Repubblica.it che riferisce di una intervista di Repubblica Radio a Luttazzi, in occasione del suo nuovo spettacolo e della chiusura del blog.

Dunque Luttazzi non è nessuno in particolare, visto che normalmente quando un blog chiude, Repubblica.it intervista l’autore?

Autore che, chessò, essendo un imbianchino che avendo preso un lavoro di titneggiatura di un 4° piano senza ascensore, pensando di non avere il tempo per aggiornare il blog, lo chiude e per questo finisce sui giornali.

Luttazzi avrebbe potuto declinare l’invito di Repubblica, con la stessa pippetta:
“Repubblica è troppo frequentata, la frequentazione è potere, lui è un artista satirico, la satira è contro il potere, dunque no grazie, niente interviste”.

Parimenti non dovrebbe più aggiornare un blog chiuso (invece da ieri c’è il link all’audio intervista a Repubblica.it, in cui spiega che ha chiuso il suo blog, perché era troppo frequentato, l’essere frequentato è una forma di potere, lui è un attore satirico, la satira è contro il potere, dunque…). Poi non dovrebbe fare pubblicità ai suoi spettacoli, perché la gente potrebbe venire a sapere che ci sono ed andarci, il che ne farebbe una persona molto frequentata, cosa che…

Insomma, non poteva dire che partendo per una tournée non aveva tempo di aggiornarlo ‘sto cazzo di blog?
Mi rendo conto, nessuno lo avrebbe intervistato per questo.

Certe forme di comunicazione possono diventare ipnotiche e creare dipendenza; in chi le fa.

Scalate (Il giuoco delL’odi)

La contabilità è una branca disprezzata in tutti i libri di economia, perché tira una riga, somma entrate ed uscite e se alla fine uscite maggiore entrate stai fallendo.
Banale.

L’economia computa (nessuno sa come e qui sta il vantaggio competitivo verso la contabilità) anche cose non valutabili e non quantificabili.

Se contabilmente stai fallendo, ma ci conti il valore che produci (tranquilli, non vuol dire nulla), non solo sei in attivo, ma puoi persino chiamare qualcuno a compartecipare al tuo fallimento vendendogli una quota di nulla (creando ricchezza, dicono così), aumentandone il valore.

Non ci capite un cazzo?
Non che ci sia nulla da capire, certe cose bisogna mandarle a memoria.
E facciamo un esempio…

Ho un’ edicola, che incassa 3.750,00 euro/mese (diconsi Euro tremilasettecentocinquanta//00#).

Essa costa (conto della serva):

300,00 euro/mese di corrente +
2.000,00 circa di forniture =
----------------------------
2.300,00 euro/mese

Quindi mettiamo che il fatto che mi sia alzato per trent’anni alle cinque del mattino mi frutta (esentasse) 1.450,00/mese; dopo trent’anni.

Tu sei un raider, e vieni da me proponendomi l’affare: compro l’edicola.
Io mi chiedo perché, visto che appunto il panorama (figurato) non è edificante; ma sticazzi.

Procediamo con le valutazioni, e mettiamo che l’oggetto del tuo interesse sia valutato (da te), chessò, 200.000,00 euro, tra immobile e attività.

Tu prendi 200.000,00 euro in dieci anni a tasso zero, TAN 0 e TAEG 0 (magara, dacce’r nome de ‘sta finanziaria):

200.000,00 / (12 * 10) = 1.666,67 euro/mese di mutuo.
Ma frutta (esentasse) 1.450,00/mese.

E no, non ci sei, sei sotto di un paio di cento euro al mese, no?!.

Tu ridi (sei un rider…), paghi e saluti.

Tu ridanciano rider, metti il tuo immobile sul mercato, ovvero quella che era la mia edicola, e la proponi a 300.000,00 euro.
Se la vendi ti sei messo in tasca 100.000,00 euro per il solo fatto di esistere.

Per la serie voi comprereste un’auto usata da quest’uomo, voi vi carichereste un mutuo decennale a tasso zero (TAN 0, TAEG 0) per

300.000,00 / (12 * 10) = 2.500,00 euro/mese?

Come no, perché voi riders sapete che il giorno dopo il tutto lo mettete sul mercato a 400.000,00 euro.

* * *

L’economia funziona finché nessuno si chiede come cazzo fa a pagare un buffo da 3.000,00 euro/mese, vivendo e guadagnandone (esentasse) 1.450,00.

E non è difficile, badate; basta non essere l’ultimo della catena, perché quello va in galera e deve aspettare due tornate elettorali.

Faccio solo presenti due cosette, che magari avrete inferito:

1) I mutui vengono erogati col vostro risparmio.
2) L’edicola ha probabilmente chiuso (non è redditizia) già al secondo passaggio.
3) “Esentasse”, in Italia non è un problema.

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Metà del doppio

Un giorno, ovviamente senza che nessuno glielo avesse chiesto, Google annuncia di avere indicizzato 8 miliardi di pagine web e 0.8 miliardi di immagini.

Qualche giorno dopo Yahoo! annuncia (ceteris paribus) di aver indicizzato 16 miliardi di pagine web e 1.6 miliardi di immagini.

Grande attesa per il rilancio di Google.
E perché no, essendo una serie di cazzate senza contraddittorio né riscontrabili in alcun modo, è semplicemente inconcepibile non rilanciare del doppio perdendo l’occasione di far indicizzare dai rispettivi motori di ricerca i propri comunicati stampa…

Nulla, il rilancio non c’è.

Una bella mossa d’immagine: se non rilanci, significa che i dati sono veri, e che non si ottengono semplicemente moltiplicando per due le minchiate dell’altro.

Ieri sulla Tangenziale Est (è latino, credo) inaspettato, ecco il sequel:

Scritte a metà prezzo

Ma perché, in genere una scritta quanto cazzo costa?

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Nuntaareg (Nullius amicus magis faber quam liber)

Le librerie sono sempre state oggetti di design, dalla notte dei tempi.
Contemporaneamente i libri sono sempre stati la fonte del sapere, dalla notte dei tempi.

Siccome la gente legge sempre meno, i libri sono sempre più costosi, ma le librerie sono sempre state oggetto di design, i designer hanno pensato di poter continuare ad esercitare sulle librerie, pensandole tuttavia non già per i libri, ma per tutti i ciaffi inconsistenti a doppia vocale:

Cazziväar
Machedeer
Äanveed
VäasDäaNöot
Facagäar
Teloostöop
Vibräathor

fatti in Cina od in Vietnam (i cinesi stanno subappaltando in Vietnam).

Ne segue che se sei un lettore di libri (antico!), e compri una libreria del terzo millennio, ti ritrovi con un oggetto di design che obbedisce alla seguente legge fisica:

(1.1) – Le librerie, se ci metti i libri, si rompono.

da cui discende il seguente corollario:

(1.1.1) – Il falegname, se gli parli di libreria su misura in legno, non pensa al preventivo, ma al montepremi.

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