At The Caslon Letter Foundry

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While researching the work of William Caslon, the first British type founder, whose Doric & Brunel typefaces, newly digitised by Paul Barnes, were used by David Pearson in The Gentle Author’s London Album, I came upon this wonderful collection of photographs of the Caslon Letter Foundry in the St Bride Printing Library.

Da At The Caslon Letter Foundry | Spitalfields Life da cui è tratta l’immagine

Guardo lei, pensando all’altra

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Oggi, sarà stato un caso, ma ho incontrato parecchie Alfa 159.
E, cosa ancora più strana, quasi tutte berlina.

Dei difetti della 159 credo sia inutile ripetere1, ma parliamo dei pregi.
Il pregio principale della 159 su strada è che vedendotela venire incontro, è l’Alfa più cattiva di sempre.
Esattamente come la Brera; solo che quando la vedi di fianco la 159 resta bassa e filante, la Brera pare una 159 incidentata dietro, oppure una Megane coupé.

Uno dei grossi problemi della Giulietta (e della MiTo, ma vabbeh…) è la dimensione relativa delle ruote rispetto all’altezza della fiancata.
Il motivo per cui sembra una macchina della Chicco, con quelle rotelline ridicole2, lo abbiamo capito dopo, molto dopo.
Il motivo è che su quel pianale stavano sviluppando un SUV, il Cherokee, la Dodge Dart e poi la C200, tutti furgoni molto ben riusciti.
Di fatto noi che giriamo in Giulietta abbiamo fatto da collaudatori Jeep. Buon per loro.
Ci hanno detto che le proporzioni Lego della fiancata dipendevano della strettissime norme di sicurezza europee; ed, a riprova, ci hanno citato il fatto che la Giulietta fosse (nel 2010) l’auto più sicura in assoluto nella sua fascia di mercato secondo i test EuroNCAP.
Poi è uscita la nuova Astra, che in confronto alla Giulietta sembra una coupé (pur pesando come la 159) e poi la nuova Golf, la cui filosofia è stata “abbassare”.
La prima con gli stessi risultati EuroNCAP, la seconda con i nuovi test (molto più severi) fa anche meglio.
Giù la maschera: erano cazzate.

Torniamo alla 159.
Ferma di tre quarti anteriore è una bellezza.
È molto Alfa, è molto incazzata, ha il cuore alla stessa altezza dei fari, è bassa, sembra non conoscere la parola rollio.

Torniamo ancora indietro un po’.
Succede una cosa curiosa, e succede sempre da un paio d’anni a questa parte: quando impegno la corsia di sorpasso con la 156, quelli davanti 8 su 10 si scansano.
E non perché io sia aggressivo, ma perché guardano nello specchietto e, con gli standard odierni, è come se vedessero un coupé.
Con la Giulietta, stessa strada e stessi orari, quindi presumibilmente stesse controparti, non succede mai.
Perché con gli standard odierni è come se vedessero nello specchietto un Doblò.

* * *

Con il piano quinquennale di Marchionne, l’Alfa Romeo da sola dovrebbe vendere quanto l’intero gruppo Volkswagen più Toyota, conquistare Marte prima dei russi, doppiare due volte le Mercedes in gara senza KERS, ridicolizzare il record di Fangio, scoprire una dimostrazione della Tesi di Riemann, rendere le feci più morbide e permettere una ricrescita garantita dei capelli caduti. Del resto è il decimo piano in nove anni.

Però poi uno vede questo3:

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Ho chiarissimo il concetto di muletto, ed ho chiarissimo il concetto di posticcio, spesso pacchianamente posticcio, per motivi di riservatezza.
Però oggi, mentre vedevo quelle 159 e guidavo la 156, quell’immagine m’è tornata in mente.
E m’è tornato in mente il brivido per quelle rotelline ridicole:

Il prototipo, visibilmente accorciato nel passo nella zona delle portiere posteriori, adotta carreggiate più strette e cerchi ruota di dimensioni inferiori alla berlina del Tridente

Insomma, pensare di fare il grande salto nel settore premium, andare a dare fastidio alle BMW serie 3 e alle Mercedes 200, dove i cerchi arrivano fino a 39″, con la 313 di Paperinik – magari Quadrifoglio Verde – la vedo dura. E poi perché continuare a stringere i denti e comprare robetta se appunto la concorrenza fa macchine?
Lieto di sbagliarmi.

E insomma m’è venuta voglia di prendere una 159.
Magari senza motore e senza targa; me la metto qui in cortile e la guardo.

* * *

  1. eDue – Alfisti Drive on Track
  2. eDue – Alfa Romeo Giulietta – Alfa Romiao
  3. Immagine da Alfa Romeo Giulia – Sotto La Ghibli C'è La Nuova Berlina Media – Quattroruote.

Imamgine da Archivio Immagini – Fiat Chrysler Automobiles EMEA Press.

È la globalizzazione, bellezza

NYCTA

Su Kickstarter stanno cercando fondi per la ristampa del manuale del coordinato d’immagine della metropolitana di New York1.

Il finanziamento originale è stato superato di quasi tre volte in 24 h.

Capisco che chi non sia fucilato di design non riesca a capire perché tanto scalpore per una sessantina di pagine bucate con indicazioni in un classico Helvetica semibold; in realtà si tratta non solo di un manuale per la corretta applicazione di un coordinato d’immagine (che per la cronaca resiste comunque da quasi quarant’anni), ma di uno studio di usabilità, psicologia, approcciabilità e design applicato primo nel suo genere.

E poi è anche bello in sé come materiale2, cosa che non sorprende affatto trattandosi di Vignelli3 & Co.

Il libro sarà stampato in Italia, a Vicenza, perché

Quality.
As graphic designers who have produced books ourselves, we appreciate high-quality publishing and know what it takes to produce a high-quality art book.
The book will be printed in Vicenza, Italy.

Solo che, se lo voleste supportare, sappiate che le soglie sono le seguenti

Pledge $98 or more
The Book, early backer. One copy of the Standards Manual reissue. Includes shipping in the contiguous US.
Pledge $118 or more
The Book. One copy of the Standards Manual reissue. Includes shipping in the contiguous US.
Pledge $133 or more
CA. The Book. One copy of the Standards Manual reissue. Includes shipping to Canada.
Pledge $138 or more
EU. The Book, early backer. One copy of the Standards Manual reissue. Includes shipping in the EU.
Pledge $158 or more
EU. The Book. One copy of the Standards Manual reissue. Includes shipping in the EU.

Noterete che se abitate in Europa, lo pagate il doppio.
Ed il perché è abbastanza chiaro: perché lo stampano a Vicenza, lo mandano in USA, dove la logistica curerà le spedizioni.

Finché c’è, me lo leggo online, New York City Transit Authority Graphics Standards Manual; poi se per caso dovesse sparire il sito, tanti saluti a Zio Sam From Italy.

* * *

  1. Full-size reissue of the NYCTA Graphics Standards Manual. by Jesse Reed & Hamish Smyth — Kickstarter
  2. New York City Transit Authority Graphics Standards Manual
  3. Massimo Vignelli – Wikipedia

* * *

P.S.:
visto il successo dell’iniziativa, hanno aumentato le copie tirate; ovviamente gli statunitensi si stanno lamentando nel forum di questo fatto, perché così non sarà più un prodotto esclusivo (e gli farà calare il valore su eBay). Questo per rispondere a quanti si sorprendono del successo dell’iniziativa. Ormai su Kickstarter ci sono ebayers che finanziano qualunque cosa sia limited; in pratica Kickstarter finirà col finanziare eBay.
Peccato, in passato ho finanziato cose belle, ma la marea montante di merda del modello statunitense se prima permette la crescita dei fiori – per dirla con De André – poi finisce per sommergerli.

P.P.S.:
avevo pensato di intitolare il post È la stampa, bellezza, ma ne ho già un altro con quel titolo: Tutto bagnato (È la stampa, bellezza) | eDue.

Lo sfogo di Marmorini

è stata fatta passare l’idea che tutti i guai della F 14 T sono colpa della Power Unit. Vediamo di ristabilire la verità. Insieme ai miei collaboratori ho confezionato una Power Unit con certe dimensioni, cioè più piccola della versione Mercedes e anche della versione Renault, perché questo ci è stato chiesto dal responsabile del progetto della vettura, il signor Tombazis…

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Ci dissero: vogliamo una PU molto compatta – prosegue Marmorini – con radiatori piccoli, perché compenseremo la minore potenza con soluzioni aerodinamiche che ci garantiranno un vantaggio sulle monoposto spinte dal Mercedes e sulle monoposto spinte dal Renault. È andata esattamente così: solo che, quando ci siamo confrontati con la concorrenza, i cavalli in meno ovviamente c’erano, ma la compensazione da aerodinamica non esisteva assolutamente.

Da Lo sfogo di Marmorini – Autosprint.

Mercedes-Benz di Lampedusa

L’acciaio favorirà il downsizing. Il passaggio all’acciaio ha anche un altro vantaggio: grazie alla maggiore resistenza al calore, nelle camere di scoppio del V6 BlueTec si possono ora raggiungere temperature d’esercizio più elevate, che sono alla base di una combustione più efficiente e rapida, e dunque di minori consumi ed emissioni di sostanze inquinanti. Più resistente alle sollecitazioni meccaniche, il pistone d’acciaio conoscerà un impiego sempre più vasto nei prossimi diesel della Casa tedesca. Presto, la nuova componente si diffonderà nella gamma dei quattro cilindri in linea, e più avanti si rivelerà particolarmente utile negli sviluppi del processo di downsizing dei motori.

Nei motori Diesel della generaizone precedente c’era una valvola, l’EGR, che reimmetteva parte dei gas combusti nel cilindro, in modo da abbassare la temperatura all’interno.
Indovinate perché.

Da Mercedes-Benz – In Settembre Debutta Il Diesel Coi Pistoni D’acciaio – Quattroruote.

John si strinse nelle spalle

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Non discuto né l’idea né l’iniziativa.
Però un e-book con testo a fronte inglese – italiano, significa che mi servono due lettori contemporaneamente oppure che la schermata è divisa in due e quindi che il testo scorre su una colonna verticale da una ventina di caratteri?

Short Stories | Bookrepublic.